#18Dicembre2022 – IMPREVISTI CHE GENERANO MERAVIGLIE – (4a Domenica di Avvento/A)

Maria e Giuseppe vivono un imprevisto, umanamente non positivo e giudicante da tutti.
Sconvolge la loro vita.Da questo imprevisto, eppure, arriverà salvezza per loro e per tutta l’umanità.
Impariamo a guardare negli imprevisti, positivi o negativi, una chiamata a generare qualcosa di nuovo, un’occasione di rinascita, per generare bellezze.
Vedi qui il video di approfondimento alle letture di questa Domenica.
Come Maria, anche Giuseppe riceve la sua Annunciazione. Anche a lui, lo stesso angelo, cerca di spiegare la questione liberandolo dall’ansia e dalla paura.
Giuseppe aveva ascoltato la versione raccontata dalla sua promessa sposa, avrebbe potuto benissimamente mandarla via svergognandola pubblicamente, anzi ucciderla, questo prevedeva la legge.
Ma lui è “giusto”, quindi pur non comprendendo pienamente decide di non volerla più vedere, ma di mandarla via in silenzio. Un misto tra il far valere il suo orgoglio di uomo, non riempirsi di ridicolo e rispettare una presunta azione di Dio.
Il suo essere “giusto” lo aveva portato a questo. Ma cosa significa che era giusto?
La giustizia, in Israele, era imparare a guardare, e fare, le cose cosi come le guarda, e fa, Dio. Imparare ad usare intelligenza e sapienza, capacità di guardare oltre, dentro le cose, oltre il senso apparente e superficiale, e metterci sapore, senso, azione ponderata, secondo il volere di Dio.
Dicevamo che Giuseppe, capace di questa intelligenza e Sapienza, decide un’azione a metà strada tra difendere il suo orgoglio di uomo e accettare, tra mille dubbi, questa azione di Dio.
Prende sonno finalmente, dopo tante ansie e incubi, ed un Angelo ( lo stesso di Maria) gli spiega il tutto.
Giuseppe di sveglia e torna a compiere, carico e cosciente, il suo dovere di marito e padre.
Un imprevisto aveva colpito la vita di entrambi, di Giuseppe e Maria, ma essi sanno cogliere la presenza di Dio nell’imprevisto.
Era una cosa distorta, tra i loro piani, che non era umanamente cosi positiva, tanto da attirare il giudizio di tutto ed essere contro la legge stessa.
Giuseppe trasgredendo la legge (antica) vive la pace nella legge nuova di Cristo.
Gli imprevisti in Dio possono essere occasioni di crescita, di rinascita (per questo la seconda lettura ci parla di Resurrezione e vita nuova).
Gli imprevisti possono essere l’occasione con cui guardare oltre ciò che avevamo programmato e tirare fuori la possibilità di generare altro, che non ci aspettavamo, ma magari più profondo, bello, vero, utile di ciò che avevamo programmato.
Ci sono imprevisti positivi e negativi, cose che spronano, aprono finestre, e cose che fanno male, distruggono, feriscono.
Ma tutti gli imprevisti dentro di sè hanno già il seme della rinascita, poichè se ti colcono di sorpresa vuol dire che qualcosa non stava andando pienamente per il verso giusto, occorre quindi risistemare, verificare, rivedere.
Non attendiamo gli imprevisti troppo negativi, che ci distruggono, che mettono a nudo gli errori ed il fallimento degli errori, per ripartire e generare a vita nuova. Non attendiamoli nel senso che possiamo prevenire molte cose in mezzo a piccoli imprevisti di preavviso.
Ma in ogni caso saranno duri….ma ci porteranno, se sapremo leggere la mano di Dio, ad una rinascita, a partorire una vita nuova che sarà per noi un vero Natale, accogliendo Cristo concretamente nella vita.
QUI I TESTI DELLE LETTURE
VANGELO – Mt 1,18-24
Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto.
Però, mentre stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».
Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele», che significa “Dio con noi”.
Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa.
PRIMA LETTURA- Is 7,10-14
In quei giorni, il Signore parlò ancora ad Àcaz: «Chiedi per te un segno dal Signore, tuo Dio, dal profondo degli inferi oppure dall’alto».
Ma Àcaz rispose: «Non lo chiederò, non voglio tentare il Signore».
Allora Isaìa disse: «Ascoltate, casa di Davide! Non vi basta stancare gli uomini, perché ora vogliate stancare anche il mio Dio? Pertanto il Signore stesso vi darà un segno. Ecco: la vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele».
SECONDA LETTURA – Rm 1,1-7
Paolo, servo di Cristo Gesù, apostolo per chiamata, scelto per annunciare il vangelo di Dio – che egli aveva promesso per mezzo dei suoi profeti nelle sacre Scritture e che riguarda il Figlio suo, nato dal seme di Davide secondo la carne, costituito Figlio di Dio con potenza, secondo lo Spirito di santità, in virtù della risurrezione dei morti, Gesù Cristo nostro Signore; per mezzo di lui abbiamo ricevuto la grazia di essere apostoli, per suscitare l’obbedienza della fede in tutte le genti, a gloria del suo nome, e tra queste siete anche voi, chiamati da Gesù Cristo –, a tutti quelli che sono a Roma, amati da Dio e santi per chiamata, grazia a voi e pace da Dio, Padre nostro, e dal Signore Gesù Cristo!