#13Gennaio2023 – ACCOMPAGNARE – (Venerdì 1a Tempo Ordinario)

Necessità di essere purificati, di dare un nome ai propri errori e avere il coraggio di porre rimedio, riparare, tagliare. L’episodio di ieri ci forniva questo inviato. Ma si riesce sempre da soli?

La domanda essenziale è questa: riusciamo davvero da soli a fare tutto questo?

Il brano di oggi ci presenta un’altra guarigione, di un paralitico.

La paralisi, un’altra malattia che rende invalidante la vita sociale, non puoi andare dove voi. Spesso ci sentiamo limitati, infelici, insoddisfazioni in ciò che facciamo.

C’è un folla che impedisce al paralitico di avvicinare Gesù, il guaritore. Questa folla può essere immagine della società, della confusione, della vita frenetica, della routine che ci allontana (e spesso ci abitua) e non ci fa prendere coscienza che dobbiamo guarire.

Il paralitico è aiutato da quattro persone. Abbiamo necessità di essere aiutati in questo percorso di guarigione, impossibile pensare di fare da soli. Il numero quattro, secondo alcuni studiosi di Sacra Scrittura, rimanda ai quattro evangelisti. Il Vangelo è la strada per giungere alla guarigione.

Ma il Vangelo non si legge e comprende sempre da soli. Magari alcune volte (spesso…sempre) dobbiamo avere il coraggio di affidarci ad un padre spirituale, una guida (qualche volta anche esperto di scienze umane) che abbia la capacità di aiutarci a calare il Vangelo nel pratico della vita evitando di usarlo per autogiustificarci.

Se vuoi davvero guarire dai tuoi errori devi avere il coraggio di farti aiutare, lasciarti accompagnare li dove la nostra sola ragione non vede tutto chiaro e peggio ancora spesso utilizza ogni cosa, alcune volte anche Dio, per continuare ad autogiustificare gli errori.

Mc 2,1-12

Gesù entrò di nuovo a Cafàrnao, dopo alcuni giorni. Si seppe che era in casa e si radunarono tante persone che non vi era più posto neanche davanti alla porta; ed egli annunciava loro la Parola.
Si recarono da lui portando un paralitico, sorretto da quattro persone. Non potendo però portarglielo innanzi, a causa della folla, scoperchiarono il tetto nel punto dove egli si trovava e, fatta un’apertura, calarono la barella su cui era adagiato il paralitico. Gesù, vedendo la loro fede, disse al paralitico: «Figlio, ti sono perdonati i peccati». Erano seduti là alcuni scribi e pensavano in cuor loro: «Perché costui parla così? Bestemmia! Chi può perdonare i peccati, se non Dio solo?». E subito Gesù, conoscendo nel suo spirito che così pensavano tra sé, disse loro: «Perché pensate queste cose nel vostro cuore? Che cosa è più facile: dire al paralitico “Ti sono perdonati i peccati”, oppure dire “Àlzati, prendi la tua barella e cammina”? Ora, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere di perdonare i peccati sulla terra, dico a te – disse al paralitico -: àlzati, prendi la tua barella e va’ a casa tua».
Quello si alzò e subito prese la sua barella, sotto gli occhi di tutti se ne andò, e tutti si meravigliarono e lodavano Dio, dicendo: «Non abbiamo mai visto nulla di simile!».

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