#30Gennaio2023 – IL MONDO E’ NELLE MANI DI DIO – (Lunedì 4a Tempo Ordinario)

Dopo il vangelo di ieri delle Beatitudini ci viene da chiedere “ma vale davvero la pena lottare e vivere in quello stile davanti al male dilagante sotto ogni forma”. La risposta è si.
Ci sono diversi passaggi profondi e che colpiscono nel Vangelo di oggi.
Gesù arriva in una nuova regione è li ci sono indemoniati che vivono.
Un ‘immagine profonda che indica che Gesù può arrivare anche dove il male è già radicato e vive da tempo.
E lì gli indemoniati si ribellano e accusano Gesù di essere venuto a rovinarli. Si il bene vince il male, Gesù rovina il male, il demonio.
Poi avviene un gesto che solo a pensarlo è normale che dovesse fare tanto rumore e se ne dovesse parlare.
Immaginate duemila maiali impazziti che corrono e si gettano da un dirupo in mare?
Il maiale simbolo per molti popoli orientali di impurità. Il mare simbolo del male sconosciuto. Gesù crea un casino, una rovina appunto.
Gesù può giungere in qualsiasi radicata situazione di male, ingiustizia, sofferenza e rovinarla, cioè trasformare il male in bene. Spesso c’è bisogno di scossoni e gesti forti (come i duemila maiali in mare). Lascia entrare Cristo in te e lasciati rovinare e decostruire nel male, anche con dolore, per ricostruire il bene.
Mc 5,1-20
In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli giunsero all’altra riva del mare, nel paese dei Gerasèni. Sceso dalla barca, subito dai sepolcri gli venne incontro un uomo posseduto da uno spirito impuro.
Costui aveva la sua dimora fra le tombe e nessuno riusciva a tenerlo legato, neanche con catene, perché più volte era stato legato con ceppi e catene, ma aveva spezzato le catene e spaccato i ceppi, e nessuno riusciva più a domarlo. Continuamente, notte e giorno, fra le tombe e sui monti, gridava e si percuoteva con pietre.
Visto Gesù da lontano, accorse, gli si gettò ai piedi e, urlando a gran voce, disse: «Che vuoi da me, Gesù, Figlio del Dio altissimo? Ti scongiuro, in nome di Dio, non tormentarmi!». Gli diceva infatti: «Esci, spirito impuro, da quest’uomo!». E gli domandò: «Qual è il tuo nome?». «Il mio nome è Legione – gli rispose – perché siamo in molti». E lo scongiurava con insistenza perché non li cacciasse fuori dal paese.
C’era là, sul monte, una numerosa mandria di porci al pascolo. E lo scongiurarono: «Mandaci da quei porci, perché entriamo in essi». Glielo permise. E gli spiriti impuri, dopo essere usciti, entrarono nei porci e la mandria si precipitò giù dalla rupe nel mare; erano circa duemila e affogarono nel mare.
I loro mandriani allora fuggirono, portarono la notizia nella città e nelle campagne e la gente venne a vedere che cosa fosse accaduto. Giunsero da Gesù, videro l’indemoniato seduto, vestito e sano di mente, lui che era stato posseduto dalla Legione, ed ebbero paura. Quelli che avevano visto, spiegarono loro che cosa era accaduto all’indemoniato e il fatto dei porci. Ed essi si misero a pregarlo di andarsene dal loro territorio.
Mentre risaliva nella barca, colui che era stato indemoniato lo supplicava di poter restare con lui. Non glielo permise, ma gli disse: «Va’ nella tua casa, dai tuoi, annuncia loro ciò che il Signore ti ha fatto e la misericordia che ha avuto per te». Egli se ne andò e si mise a proclamare per la Decàpoli quello che Gesù aveva fatto per lui e tutti erano meravigliati.