#31Gennaio2023 – PRENDERSI CURA – (Martedì 4a Tempo Ordinario)

Due miracoli compiuti da Gesù che ci mostrano quali sono i passaggi che il male compie in noi, come Cristo ci cura e cosa possiamo fare noi cristiani.

Due miracoli che si intrecciato ed uno sembra far fare ritardo all’opera del Signore nell’altro.

La figlia di Giairo (capo della sinagoga non proprio meritevole di amore e attenzione da Gesù). L’uomo si piega a Cristo, andando contro le sue leggi ebraiche dure e schematiche, consapevole forse di prendersi le critiche degli altri capi della sinagoga. Ma ha fede in Cristo, si china a Lui per chiedere di guarire. Difatti Gesù in nome della sua fede evoca una possibile guarigione. Solo ci inchiniamo a Cristo, cambiando le nostre prospettive, il male può liberarci.

Mentre vanno incontra una donna cananea (peggio di peggio per la classifica degli immeritevoli) che ha una perdita di sangue da 12 anni, molto probabilmente un ciclo abbondante e questo la riteneva impura davanti a tutti. La donna nella fase mestruale era costretta a stare lontano da tutti.

Solo per aver toccato Gesù la donna sente una forza dentro, guarisce. In qualsiasi situazione sei, ritenuto non degno da altri, se tocchi Cristo, ne fai esperienza puoi essere guarito.

Questo passaggio rallenta la corsa che Gesù sta facendo a casa di Giairo, e la ragazza muore nel frattempo. Tutto sembrava perduto, ma Gesù chiede calma e arriverà e ci sarà guarigione. Quando arriva Cristo nella vita non è mai troppo tardi per recuperare nulla, forse lo è agli occhi degli uomini, ma non di Cristo.

I nostri umani occhi spesso classificano le storie delle persone per indegne, ormai non guaribili dal male e condannate per sempre. Cristo no, chiede che si abbia il coraggio di fare esperienza di Lui e guarisce sempre, ribalta, si prende cura. A questo siamo chiamati come cristiani: a fare esperienza di guarigione e prenderci cura della guarigione altrui. Come fece San Giovanni Bosco coni i giovani.

Mc 5,21-43

In quel tempo, essendo Gesù passato di nuovo in barca all’altra riva, gli si radunò attorno molta folla ed egli stava lungo il mare. E venne uno dei capi della sinagoga, di nome Giàiro, il quale, come lo vide, gli si gettò ai piedi e lo supplicò con insistenza: «La mia figlioletta sta morendo: vieni a imporle le mani, perché sia salvata e viva». Andò con lui. Molta folla lo seguiva e gli si stringeva intorno.
Ora una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni e aveva molto sofferto per opera di molti medici, spendendo tutti i suoi averi senza nessun vantaggio, anzi piuttosto peggiorando, udito parlare di Gesù, venne tra la folla e da dietro toccò il suo mantello. Diceva infatti: «Se riuscirò anche solo a toccare le sue vesti, sarò salvata». E subito le si fermò il flusso di sangue e sentì nel suo corpo che era guarita dal male.
E subito Gesù, essendosi reso conto della forza che era uscita da lui, si voltò alla folla dicendo: «Chi ha toccato le mie vesti?». I suoi discepoli gli dissero: «Tu vedi la folla che si stringe intorno a te e dici: “Chi mi ha toccato?”». Egli guardava attorno, per vedere colei che aveva fatto questo. E la donna, impaurita e tremante, sapendo ciò che le era accaduto, venne, gli si gettò davanti e gli disse tutta la verità. Ed egli le disse: «Figlia, la tua fede ti ha salvata. Va’ in pace e sii guarita dal tuo male».
Stava ancora parlando, quando dalla casa del capo della sinagoga vennero a dire: «Tua figlia è morta. Perché disturbi ancora il Maestro?». Ma Gesù, udito quanto dicevano, disse al capo della sinagoga: «Non temere, soltanto abbi fede!». E non permise a nessuno di seguirlo, fuorché a Pietro, Giacomo e Giovanni, fratello di Giacomo.
Giunsero alla casa del capo della sinagoga ed egli vide trambusto e gente che piangeva e urlava forte. Entrato, disse loro: «Perché vi agitate e piangete? La bambina non è morta, ma dorme». E lo deridevano. Ma egli, cacciati tutti fuori, prese con sé il padre e la madre della bambina e quelli che erano con lui ed entrò dove era la bambina. Prese la mano della bambina e le disse: «Talità kum», che significa: «Fanciulla, io ti dico: àlzati!». E subito la fanciulla si alzò e camminava; aveva infatti dodici anni. Essi furono presi da grande stupore. E raccomandò loro con insistenza che nessuno venisse a saperlo e disse di darle da mangiare.

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