#01Febbraio2023 FORTI NEL BENE (Mercoledì 4a Tempo Ordinario)

Una consapevolezza vecchia come il mondo il disprezzo del Profeta nella sua patria.
Forse esiste come proverbio in ogni epoca. La Bibbia ci narra dei profeti di Israele che hanno combattuto per il bene e la giustizia, nel nome di Dio, nelle loro terre e hanno tutti fatto una fine tragica.
Lo constatiamo noi quotidianamente quando animati da idee belle o carichi di voler esprimere noi stessi e i nostro talenti, ci sentiamo non capiti, banalizzati o peggio ancora ostacolati, proprio dai più vicini a noi.
Gesù stesso vive questa dinamica e si allontana ma non senza aver fatto comunque ed in ogni caso del bene. Guarisce alcuni.
Sempre viviamo e vivremo il sentirci non capiti, banalizzati, ostacolati nella nostra realizzazione e desiderio di bene dai più vicini. Cosa fare? Scappare, ignorare? Le situazioni possono essere molteplici, la cosa fondamentale è fare ciò che ha fatto Gesù: non smettere di fare il bene, che è rispettare se stessi e la missione che hai.
Mc 6,1-6
In quel tempo, Gesù venne nella sua patria e i suoi discepoli lo seguirono.
Giunto il sabato, si mise a insegnare nella sinagoga. E molti, ascoltando, rimanevano stupiti e dicevano: «Da dove gli vengono queste cose? E che sapienza è quella che gli è stata data? E i prodigi come quelli compiuti dalle sue mani? Non è costui il falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle, non stanno qui da noi?». Ed era per loro motivo di scandalo.
Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua». E lì non poteva compiere nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi malati e li guarì. E si meravigliava della loro incredulità.
Come faccio a capire cosa vuole il Signore da me, anche in questo resto di esistenza? Fare del bene solo in famiglia o darsi da fare anche per gli altri se ci viene richiesto o se lo desideriamo? Grazie!
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