#02Febbraio2023 ABBIAMO BISOGNO DI LUCE (Presentazione del Signore/Candelora)

Oggi festa della Presentazione di Gesù al tempio. Per tradizione di associa questa festa alla luce, chiamato giorno drlla candelora.
Una contrapposizione tra luce e buio sempre presente nella nostra vita. Ad aiutarci a capirlo la reazione dei due Simeone ed Anna.
Esse condividono l’anzianità, un periodo in cui non ci si attende più nulla dalla vita, in cui si è stanchi, alcune volte anche sfiduciati.
Simeone saggio conoscitore della Legge poteva sentirsi apposto, non essere più bisognoso di conoscere o sapere più nulla.
Anna era orfana e vedova, aveva sofferto cosi tante privazioni che ormai non pensava di meritare più nulla se non servire Dio.
Loro ci insegnano che…
…E’ possibile ritrovare la luce se ti apri ancora ad attendere nella vita, ti disponi a far si che Cristo, per conto degli eventi, possa ancora stupirti, dirti qualcosa, anche attraverso eventi negativi.
E’ possibile ritrovare la luce se sei cosi umile, anche nelle prove, a lasciarci condurre, imparare cose nuove, non pensando di sapere già tutto, di essere perfetto.
E’ possibile ritrovare la luce se ammetti che può esserci ancora luce per te e non ti auto condanni al buio
Ciascuno di noi ha bisogno di luce, ad ogni età, in ogni situazione. I vecchi Simeone e Anna, nonostante stanchezza, saggezza e durezza di vita, si stupiscono ancora
davanti a Cristo.
Non perdiamo la capacità di stupirci delle piccole luci, anche in Cristo e nessuno buio ci distruggerà.
Lc 2,22-40
Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosè, Maria e Giuseppe portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore – come è scritto nella legge del Signore: «Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore» – e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore. Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore. Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo: «Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo vada in pace, secondo la tua parola, perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli: luce per rivelarti alle genti e gloria del tuo popolo, Israele». Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione – e anche a te una spada trafiggerà l’anima -, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori». C’era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuèle, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo matrimonio, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme. Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nàzaret. Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui. Parola del Signore. Forma breve (Lc 2,22-32): Dal Vangelo secondo Luca Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosè, Maria e Giuseppe portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore – come è scritto nella legge del Signore: «Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore» – e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore. Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore. Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo: «Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo vada in pace, secondo la tua parola, perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli: luce per rivelarti alle genti e gloria del tuo popolo, Israele».