#04Febbraio2023 ACCOMPAGNARE NELLA FATICA (Sabato 4a Tempo Ordinario)
Non è facile vivere da cristiani, lo abbiamo visto dalle Beatitudini della scorsa Domenica e nelle varie provocazioni in settimana.
Il cristianesimo non è tutto rose e fiori e non è assolutamente una cosa tranquilla.
Certo potrebbe esserlo se si decide di viverlo come “religiosità”. Andare a messa, frequentare magari catechesi, incontri, corsi, senza mai davvero scendere alla domanda “ma tutto questo cosa mi chiede di cambiare nella mia vita?”.
E non è questione moralista, cioè se sei cristiano mi raccomando ti devi comportare così e così. Ma è questione di rivoluzione ed esplosione di amore. Se scopri di essere cristiano, cioè se ti scopri profondamente amato da Dio, parte in te, nella tua vita la rivoluzione.
I discepoli di Gesù sono stanchi, fisicamente e spiritualmente, non hanno nulla da mangiare.
Vivere da discepoli potrebbe alcune volte richiedere di operare tanto, vivere contrasto con altre idee e visioni ed avere il coraggio di fare contrasto non con la guerra ma col vangelo, operando le opere di giustizia e carità. E questo potrebbe farci trovare senza cibo, svuotati delle nostre certezze, orgogli, visioni, posizioni.
“Venite in disparte” dice Gesù. C’è un’unica fonte da cui riattingere forza: Cristo. Se proviamo ad attingere ad altro perdiamo il senso e facciamo danni.
Lui ci accompagna quando ci sente smarriti, come senza riferimenti, pecore senza pastore, ma dobbiamo volerlo.
Vivere da cristiani è dura, chiede forza e cambiamento. Non è questione morale di bravi ragazzi, ma di rivoluzione di amore. Si resta senza “cibo”: forze, certezze, orgoglio. Se decidiamo di attingere forza nel Vangelo allora Egli ci accompagnerà. Se riattingiamo forza al nostro io, al nostro orgoglio, sicurezze, faremo danni in noi ed intorno a noi.
Mc 6,30-34
In quel tempo, gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e quello che avevano insegnato. Ed egli disse loro: «Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’». Erano infatti molti quelli che andavano e venivano e non avevano neanche il tempo di mangiare.
Allora andarono con la barca verso un luogo deserto, in disparte. Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le città accorsero là a piedi e li precedettero.
Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose.