#18Febbraio2023 LA LUCE CHE ILLUMINA IL BUIO DELLE SCELTE (Sabato 6a Tempo Ordinario)
Termina questa settimana in cui abbiamo declinato riflessioni attorno al tema della scelta di vivere la vita secondo Cristo, accettare quindi la scelta dell’amore nella vita.
Dopo aver riflettuto sui vari aspetti proviamo a comprendere, al termine della settimana, una dinamica fondamentale che forse può ostacolare la forza di una scelta: la durezza, la “morte” intorno a sé.
La scelta di Amore, del vivere secondo Cristo, porta con sé il peso della Croce, sapere che è uno stile che può costare caro, che potrebbe abbattere il nostro ego (come dicevamo ieri e nei giorni scorsi).
Potremmo trovare buio intorno a noi, fatto di dolore, incomprensioni, accuse.
Tutto ciò che ha trovato Gesù nelle sue scelte. Ecco il senso dell’episodio del Vangelo di oggi. I discepoli stanno seguendo Gesù, hanno compreso che questo cammino è duro, Gesù più volte ha parlato di passione e morte. Ora si trasfigura davanti a loro. Cioè gli fa gustare un anticipo della Resurrezione. Gli spoilera il finale e ciò non rovina la trama della vita, anzi serve a dare forza.
Scegliere di vivere secondo Cristo, attuare la scelta/opzione fondamentale dell’amore, può portare buio intorno a noi, fatto di dolore, pesi, buio, incomprensioni, opposizioni. Ciò che ci deve spingere ad andare avanti non è solo che Cristo ha vissuto così, ma la luce della Sua Resurrezione. Se non abbiamo fede nella Resurrezione, nell’ultima parola di luce/bene che Cristo dà su ogni cosa, tutto ci sembrerà duro e impossibile, e perderemo forze.
Mc 9, 2-13
In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su un alto monte, in disparte, loro soli. Fu trasfigurato davanti a loro e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche. E apparve loro Elìa con Mosè e conversavano con Gesù.
Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Rabbì, è bello per noi essere qui; facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elìa». Non sapeva infatti che cosa dire, perché erano spaventati.
Venne una nube che li coprì con la sua ombra e dalla nube uscì una voce: «Questi è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo!».
E improvvisamente, guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù solo, con loro.
Mentre scendevano dal monte, ordinò loro di non raccontare ad alcuno ciò che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell’uomo fosse risorto dai morti. Ed essi tennero fra loro la cosa, chiedendosi che cosa volesse dire risorgere dai morti.
E lo interrogavano: «Perché gli scribi dicono che prima deve venire Elìa?». Egli rispose loro: «Sì, prima viene Elìa e ristabilisce ogni cosa; ma, come sta scritto del Figlio dell’uomo? Che deve soffrire molto ed essere disprezzato. Io però vi dico che Elìa è già venuto e gli hanno fatto quello che hanno voluto, come sta scritto di lui».