
Il Cristianesimo non è una religione di privazioni, regole, doveri da compiere.
Per questo Gesù va oltre l’accusa ai suoi discepoli di non digiunare.
A cosa serve un digiuno? A dire che abbiamo fatto una pratica, abbiamo rispettato una regola? Il digiuno è un atto di amore, privarsi con intelligenza di qualcosa che si trasforma in carità. Altrimenti non ha senso.
Noi abbiamo Cristo, dobbiamo viverlo sentendoci amati ed amando. Non cè spazio per altre cose.
Siamo la Religione del Dio pazzo di Amore, che chiede scelte di Amore. Del Dio che è gioia e ci vuole felici. Del Dio che ci chiede di voltare pagina ogni giorno per guardare avanti e non trascinare il passato. Questo significa non mettere vino nuovo in otri vecchi o pezze nuove su vestiti vecchi. Il vado rischia di rompere e il vestito strapparsi col rischio di perdere il nuovo prezioso.
Non dire a te stesso/a di non poter voltare pagina e fare scelte coraggiose, non tirare a campare rimpastandoti e accontentandoti di passato, rischi di perdere la preziosità del nuovo.
Mc 2,18-22
Lo sposo è con loro.
Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, i discepoli di Giovanni e i farisei stavano facendo un digiuno. Vennero da Gesù e gli dissero: «Perché i discepoli di Giovanni e i discepoli dei farisei digiunano, mentre i tuoi discepoli non digiunano?».
Gesù disse loro: «Possono forse digiunare gli invitati a nozze, quando lo sposo è con loro? Finché hanno lo sposo con loro, non possono digiunare. Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto: allora, in quel giorno, digiuneranno.
Nessuno cuce un pezzo di stoffa grezza su un vestito vecchio; altrimenti il rattoppo nuovo porta via qualcosa alla stoffa vecchia e lo strappo diventa peggiore. E nessuno versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti il vino spaccherà gli otri, e si perdono vino e otri. Ma vino nuovo in otri nuovi!».
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