17Gennaio2024 PARALISI LIBERATE (Mercoledì 2a Tempo Ordinario)

Ogni nostra “paralisi” è a cuore a Dio.
Nulla è più importante della liberazione dei nostri blocchi, delle nostre aridità verso
la nostra felicità e salvezza.

Gesù pone al centro un uomo dalla mano parlarizzata. La mano, parte fondamentale del corpo per lavorare, vivere. Un uomo bloccato nella vita, paralizzato dal compiere le cose basilari.

Aridi, paralizzati, come spesso ci può capitare, incapaci di andare avanti nella vita, bloccati verso la metà della nostra felicità e liberazione.

Non è facile, non è un processo facile, ma ogni giorno la nostra fede dovrebbe essere un cammino ad individuare le paralisi di cui liberarci. Nessuna legge o norma religiosa vale più delle nostre paralisi da liberare.
La nostra fede e religiosità devono avere come obiettivo la nostra liberazione interiore e la nostra felicità.


Mc 3,1-6
È lecito in giorno di sabato salvare una vita o ucciderla?

Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù entrò di nuovo nella sinagoga. Vi era lì un uomo che aveva una mano paralizzata, e stavano a vedere se lo guariva in giorno di sabato, per accusarlo.
Egli disse all’uomo che aveva la mano paralizzata: «Àlzati, vieni qui in mezzo!». Poi domandò loro: «È lecito in giorno di sabato fare del bene o fare del male, salvare una vita o ucciderla?». Ma essi tacevano. E guardandoli tutt’intorno con indignazione, rattristato per la durezza dei loro cuori, disse all’uomo: «Tendi la mano!». Egli la tese e la sua mano fu guarita.
E i farisei uscirono subito con gli erodiani e tennero consiglio contro di lui per farlo morire

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