
Quando ti abitui nelle scelte di male, entri in un disordine sembra ordine.
Cone dicevamo ieri il male può farci quqsi abituare, autoconvincerci che ciò che abbiamo scelto, ciò che stiamo vivendo alla fine sia giusto o che di più non posso meritarmi.
Questa abitudine, spesso mossa dalla paura di affrontare scelte, di operare un’analisi di se stessi, di impostare un percorso di novità, può portare al “sepolcro”, alla sterilità totale della vita, della felicità, riempiendo man mano di insoddisfazione. Ci si distrugge pian piano e si diventa intolleranti a tutto, rifugiati solo nella propria zona di comfort.
L’uomo incatenato nel sepolcro è immagine piena di ciò. È lì fermo e bloccato. Quando arriva Gesù però il suo stato di ormai falsa tranquillità si agita. Gesù, se vuoi seguirlo davvero discepolo, ti mette in subbuglio, ti destabilizza, ti chiede di operare scelte di qualità che ti riportano al meglio di te.
Occorre avere il coraggio di operare tagli e svolte, gettare il male ai porci.
Mc 5,1-20 In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli giunsero all’altra riva del mare, nel paese dei Gerasèni. Sceso dalla barca, subito dai sepolcri gli venne incontro un uomo posseduto da uno spirito impuro.
Costui aveva la sua dimora fra le tombe e nessuno riusciva a tenerlo legato, neanche con catene, perché più volte era stato legato con ceppi e catene, ma aveva spezzato le catene e spaccato i ceppi, e nessuno riusciva più a domarlo. Continuamente, notte e giorno, fra le tombe e sui monti, gridava e si percuoteva con pietre.
Visto Gesù da lontano, accorse, gli si gettò ai piedi e, urlando a gran voce, disse: «Che vuoi da me, Gesù, Figlio del Dio altissimo? Ti scongiuro, in nome di Dio, non tormentarmi!». Gli diceva infatti: «Esci, spirito impuro, da quest’uomo!». E gli domandò: «Qual è il tuo nome?». «Il mio nome è Legione – gli rispose – perché siamo in molti». E lo scongiurava con insistenza perché non li cacciasse fuori dal paese.
C’era là, sul monte, una numerosa mandria di porci al pascolo. E lo scongiurarono: «Mandaci da quei porci, perché entriamo in essi». Glielo permise. E gli spiriti impuri, dopo essere usciti, entrarono nei porci e la mandria si precipitò giù dalla rupe nel mare; erano circa duemila e affogarono nel mare.
I loro mandriani allora fuggirono, portarono la notizia nella città e nelle campagne e la gente venne a vedere che cosa fosse accaduto. Giunsero da Gesù, videro l’indemoniato seduto, vestito e sano di mente, lui che era stato posseduto dalla Legione, ed ebbero paura. Quelli che avevano visto, spiegarono loro che cosa era accaduto all’indemoniato e il fatto dei porci. Ed essi si misero a pregarlo di andarsene dal loro territorio.
Mentre risaliva nella barca, colui che era stato indemoniato lo supplicava di poter restare con lui. Non glielo permise, ma gli disse: «Va’ nella tua casa, dai tuoi, annuncia loro ciò che il Signore ti ha fatto e la misericordia che ha avuto per te». Egli se ne andò e si mise a proclamare per la Decàpoli quello che Gesù aveva fatto per lui e tutti erano meravigliati.
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