6Aprile2024 NOVITÀ (Sabato Ottava di Pasqua)

Il cristiano, discepolo del Risorto,è una persona aperta alla novità.
Non ci può essere guarigione e speranza senza capacità di apertura alla novità.
Rischiamo spesso di rimanere nella nostra malattia, nel nostro lutto, nel nostro pianto, se non siamo capaci di vedere segni nuovi in situazioni, persone, eventi.
Andiamo oltre il nostro naso per gustare nuove visioni e bellezze.

C’era gente nel “lutto e nel pianto” dice il Vangelo, simboli dell’umanità che vive tristezza, perdite, abbandono, mancanza di speranze.

I discepoli sono incapaci di vedere e ammettere anche altri possono fare cose nuove, cose belle. Guardano solo dal loro punto di vista. Loro stessi non hanno uno sguardo della Resurrezione. Vedono la salvezza come una cosa di proprietà, possibile solo secondo le proprie visioni.

Quanto siamo chiusi e testardi alcune volte, spesso, troppe volte.

ECCO LE LETTURE

Mc 16,9-15

Risorto al mattino, il primo giorno dopo il sabato, Gesù apparve prima a Maria di Màgdala, dalla quale aveva scacciato sette demòni. Questa andò ad annunciarlo a quanti erano stati con lui ed erano in lutto e in pianto. Ma essi, udito che era vivo e che era stato visto da lei, non credettero.
Dopo questo, apparve sotto altro aspetto a due di loro, mentre erano in cammino verso la campagna. Anch’essi ritornarono ad annunciarlo agli altri; ma non credettero neppure a loro.
Alla fine apparve anche agli Undici, mentre erano a tavola, e li rimproverò per la loro incredulità e durezza di cuore, perché non avevano creduto a quelli che lo avevano visto risorto. E disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura»

At 4,13-21

In quei giorni, i capi, gli anziani e gli scribi, vedendo la franchezza di Pietro e di Giovanni e rendendosi conto che erano persone semplici e senza istruzione, rimanevano stupiti e li riconoscevano come quelli che erano stati con Gesù. Vedendo poi in piedi, vicino a loro, l’uomo che era stato guarito, non sapevano che cosa replicare.
Li fecero uscire dal sinedrio e si misero a consultarsi fra loro dicendo: «Che cosa dobbiamo fare a questi uomini? Un segno evidente è avvenuto per opera loro; esso è diventato talmente noto a tutti gli abitanti di Gerusalemme che non possiamo negarlo. Ma perché non si divulghi maggiormente tra il popolo, proibiamo loro con minacce di parlare ancora ad alcuno in quel nome».
Li richiamarono e ordinarono loro di non parlare in alcun modo né di insegnare nel nome di Gesù. Ma Pietro e Giovanni replicarono: «Se sia giusto dinanzi a Dio obbedire a voi invece che a Dio, giudicatelo voi. Noi non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato».
Quelli allora, dopo averli ulteriormente minacciati, non trovando in che modo poterli punire, li lasciarono andare a causa del popolo, perché tutti glorificavano Dio per l’accaduto.

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