26Luglio2024 – CURARE IL PROPRIO TERRENO – (Venerdì 16ma Tempo Ordinario pari /San Gioacchino ed Anna)

Maria, la Madre di Cristo, per essere scelta cosi bella e perfetta tra tutte le donne deve essere stata una bella e buona discepola, forse anche ben educata ad esserlo dai suoi genitori, Gioacchino ed Anna che oggi festeggiamo.

In particolare la Chiesa di Oriente vede in essi coloro che hanno curato la formazione, il cuore, di Maria ad accogliere il Mistero di Cristo.

Il Vangelo di oggi ci pone davanti a questo: quanta cura di prendiamo di noi e del terreno che siamo.

Le cose belle, i semi di Dio, della bellezza di Dio in noi, rischiamo di essere sciupati se trovano un terreno non buono.

Siamo noi gli agricoltori del nostro cuore, che possiamo decidere come arare, su cose insistere, cosa eliminare, cosa avere il coraggio di estirpare.

La bellezza per essere accolta deve trovare luogo bello, pronto.

Mt 13,18-23
 
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Voi dunque ascoltate la parabola del seminatore. Ogni volta che uno ascolta la parola del Regno e non la comprende, viene il Maligno e ruba ciò che è stato seminato nel suo cuore: questo è il seme seminato lungo la strada. Quello che è stato seminato sul terreno sassoso è colui che ascolta la Parola e l’accoglie subito con gioia, ma non ha in sé radici ed è incostante, sicché, appena giunge una tribolazione o una persecuzione a causa della Parola, egli subito viene meno. Quello seminato tra i rovi è colui che ascolta la Parola, ma la preoccupazione del mondo e la seduzione della ricchezza soffocano la Parola ed essa non dà frutto. Quello seminato sul terreno buono è colui che ascolta la Parola e la comprende; questi dà frutto e produce il cento, il sessanta, il trenta per uno».

Ger 3,14-17
 
Ritornate, figli traviati – oracolo del Signore – perché io sono il vostro padrone. Vi prenderò uno da ogni città e due da ciascuna famiglia e vi condurrò a Sion. Vi darò pastori secondo il mio cuore, che vi guideranno con scienza e intelligenza.
Quando poi vi sarete moltiplicati e sarete stati fecondi nel paese, in quei giorni – oracolo del Signore – non si parlerà più dell’arca dell’alleanza del Signore: non verrà più in mente a nessuno e nessuno se ne ricorderà, non sarà rimpianta né rifatta.
In quel tempo chiameranno Gerusalemme “Trono del Signore”, e a Gerusalemme tutte le genti si raduneranno nel nome del Signore e non seguiranno più caparbiamente il loro cuore malvagio.

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