10Agosto – FAR MARCIRE O MARCIRE – (Sabato 18ma Tempo Ordinario pari – San Lorenzo Martire)

Siamo onesti con noi stessi: quante situazioni ci rendono schiavi, non sappiamo liberarcene ma siamo pienamente consapevoli nel nostro cuore che non siamo felici in esse?

Il peccato rende schiavi. Partiamo da questo presupposto. Le situazioni in cui non siamo felici hanno alla base un peccato, nostro o forse di altri che stiamo subendo.

Peccato inteso nel senso profondo: rottura della relazione con Dio e mancanza di un “bersaglio”, mancanza di un “centro” che sa vero senso alle cose.

Ad ogni festa di martiri spesso, come oggi per il diacono Lorenzo, compare questo brano del Vangelo che richiama al “chicco di grando che muore”.

I martiri hanno “odiato” cosi tanto la loro vita da donarla totalmente per amore di Cristo, per un fine maggiore, per un bene maggiore.

Odiare la vita non è da leggere in senso che disprezzavano, anzi la amavano molto da ritenere cose superfluee della vita cose intuili da viverla appieno secondo degli ideali: appunto quelli di Cristo.

Noi spesso vivacchiamo, sopravviviamo, viviamo alla giornata (come dicevamo con il Vangelo di ieri) e siamo schiavi di situazioni che forse dovremmo lasciar andare, far marciere, avere il coraggio di staccarci.

Invece troppo spesso ne siamo schiavi, non ne abbiamo il coraggio e pur infelici troviamo mille scuse…infine marciamo noi anzichè far marcire.

Delle domande le suscita il Vangelo di oggi:

  • Per cosa dei disposto a spendere la vita? Quale grande ideale e bellezza spinge il dono della tua vita? (dai una risposta concreta…non tipo “Gesù”, ma Gesù signfiica concretamente quali azioni e quali cambiamenti? )
  • Cosa ti fa marcire? Cosa senti che ti rende infelice ma ormai di sei abituato?

Gv 12,24-26
 
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«In verità, in verità io vi dico: se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto.
Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna.
Se uno mi vuole servire, mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servitore. Se uno serve me, il Padre lo onorerà».

2Cor 9,6-10
 
Fratelli, tenete presente questo: chi semina scarsamente, scarsamente raccoglierà e chi semina con larghezza, con larghezza raccoglierà. Ciascuno dia secondo quanto ha deciso nel suo cuore, non con tristezza né per forza, perché Dio ama chi dona con gioia.
Del resto, Dio ha potere di far abbondare in voi ogni grazia perché, avendo sempre il necessario in tutto, possiate compiere generosamente tutte le opere di bene. Sta scritto infatti:
«Ha largheggiato, ha dato ai poveri,
la sua giustizia dura in eterno».
Colui che dà il seme al seminatore e il pane per il nutrimento, darà e moltiplicherà anche la vostra semente e farà crescere i frutti della vostra giustizia.

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