
Va via triste questo giovane detto ricco del Vangelo.
Voleva felicità, ma ha rimandato la scelta, l’unica vera scelta che doveva fare.
La vera felicità ha bisogno di scelte si, spesso sono davvero davanti a noi, sappiamo cosa sono, ma non vogliamo attuarle e ci adagiamo su ciò che sembra davvero felice e perfetto ma non lo è…manca qualcosa.
Gesù risponde al suo dire sono perfetto elencando i comandamenti con una richiesta che non è nei comandamenti.
Gesù stesso dice conosci i comandamenti e lui li elenca come mi rispetta, ma Gesù chiede un oltre. Ciò che manca è l’onestà, aver fatto ricchezza e gestirla a danno di altri fragili. Va, vendi e distribuisci ai poveri.
Una scelta che non ha saputo fare….l’unica per essere felice nel suo contesto…eppure chiedeva felicità ed è rimasto triste.
Riflettiamo sulle scelte che dovremmo fare per essere felici e rimandiamo.
Mt 19,16-22
In quel tempo, un tale si avvicinò e gli disse: «Maestro, che cosa devo fare di buono per avere la vita eterna?». Gli rispose: «Perché mi interroghi su ciò che è buono? Buono è uno solo. Se vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti». Gli chiese: «Quali?».
Gesù rispose: «Non ucciderai, non commetterai adulterio, non ruberai, non testimonierai il falso, onora il padre e la madre e amerai il prossimo tuo come te stesso». Il giovane gli disse: «Tutte queste cose le ho osservate; che altro mi manca?». Gli disse Gesù: «Se vuoi essere perfetto, va’, vendi quello che possiedi, dallo ai poveri e avrai un tesoro nel cielo; e vieni! Seguimi!».
Udita questa parola, il giovane se ne andò, triste; possedeva infatti molte ricchezze
Ez 24,15-24
Mi fu rivolta questa parola del Signore: «Figlio dell’uomo, ecco, io ti tolgo all’improvviso colei che è la delizia dei tuoi occhi: ma tu non fare il lamento, non piangere, non versare una lacrima. Sospira in silenzio e non fare il lutto dei morti: avvolgiti il capo con il turbante, mettiti i sandali ai piedi, non ti velare fino alla bocca, non mangiare il pane del lutto».
La mattina avevo parlato al popolo e la sera mia moglie morì. La mattina dopo feci come mi era stato comandato e la gente mi domandava: «Non vuoi spiegarci che cosa significa quello che tu fai?».
Io risposi: «La parola del Signore mi è stata rivolta in questi termini: Annuncia agli Israeliti: Così dice il Signore Dio: Ecco, io faccio profanare il mio santuario, orgoglio della vostra forza, delizia dei vostri occhi e anelito delle vostre anime. I figli e le figlie che avete lasciato cadranno di spada. Voi farete come ho fatto io: non vi velerete fino alla bocca, non mangerete il pane del lutto. Avrete i vostri turbanti in capo e i sandali ai piedi: non farete il lamento e non piangerete, ma vi consumerete per le vostre iniquità e gemerete l’uno con l’altro. Ezechièle sarà per voi un segno: quando ciò avverrà, voi farete proprio come ha fatto lui e saprete che io sono il Signore».
Lascia un commento