
Ieri parlavamo di non esser capiti dagli altri per il nostro essere cristiani sulla capacità di amare: ecco oggi un esempio chiaro.
Mettersi d’accordo per strada con l’avversario prima di arrivare al magistrato. Tradotto in parole semplici: si il primo, lungo il cammino della tua vita, a cercare dialogo e pace, prima che le cose peggiori e sarete giudicati da altri ingiustamente.
Se facessimo questo davvero altri ci prenderebbero per pazzi. Ma è questo essere cristiani.
Siamo capaci, dice il Vangelo di oggi, di decifrare i segni del tempo e delle cose in natura e non siamo capaci di capire cosa ci sta succedendo. Lo capiamo che ogni litigio, ogni divisione, ogni guerra…porta solo morte e distruzione fisica, psicologica e sociale.
Siamo più intelligenti, siamo più cristiani.
Paolo nella prima lettura ci ricorda che la fraternità è la base dell’essere figli di Dio.
Lc 12,54-59
In quel tempo, Gesù diceva alle folle:
«Quando vedete una nuvola salire da ponente, subito dite: “Arriva la pioggia”, e così accade. E quando soffia lo scirocco, dite: “Farà caldo”, e così accade. Ipocriti! Sapete valutare l’aspetto della terra e del cielo; come mai questo tempo non sapete valutarlo? E perché non giudicate voi stessi ciò che è giusto?
Quando vai con il tuo avversario davanti al magistrato, lungo la strada cerca di trovare un accordo con lui, per evitare che ti trascini davanti al giudice e il giudice ti consegni all’esattore dei debiti e costui ti getti in prigione. Io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo».
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