11Marzo2025 – PASSO N. 7 NEL DESERTO – (Martedì della Prima Settimana di Quaresima)

Non si ama se non ci si sente amati, è una dinamica tanto psicologica quanto spirituale.

Non saremo mai capaci di gesti semplici di amore verso gli altri se non ci sentiamo amati. Perchè dovremmo fare dei gesti verso altri se li sentiamo come sconosciuti o peggio ancora come nemici, possibili pericoli, invidiosi da cui difenderci. Sono possibili gesti di amore e attenzione solo se percepiamo gli altri come fratelli (che è la rivoluzione cristiana).

Ma prima di fare questo occorre sanare cosa c’è alla base del nostro essere fratelli: essere dello stesso Padre.

Va quindi riscoperto e sanato il nostro sentirci prima FIGLI. Va vissuta una relazione con Dio, instaurata, sanata li dove crediamo ci siano ferite, rabbie nascoste di visioni di Dio che riteniamo non giuste. Va liberata la relazione dal “fare le cose” legato a precetti e preghiere, manie di perfezionismo per essere etichettati come bravi cristiani. Va recuperata l’emozione della relazione, il sentirsi amati, avvolti nella mia naturale e fragile verità.

Fatto questo sarà naturale poi vedere gli altri come FRATELLI.

QUI LETTURE DEL GIORNO

Mt 6,7-15
 
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Pregando, non sprecate parole come i pagani: essi credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate.
Voi dunque pregate così:
Padre nostro che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà,
come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non abbandonarci alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Se voi infatti perdonerete agli altri le loro colpe, il Padre vostro che è nei cieli perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonerete agli altri, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe».

Is 55,10-11
 
Così dice il Signore:
«Come la pioggia e la neve scendono dal cielo
e non vi ritornano senza avere irrigato la terra,
senza averla fecondata e fatta germogliare,
perché dia il seme a chi semina
e il pane a chi mangia,
così sarà della mia parola uscita dalla mia bocca:
non ritornerà a me senza effetto,
senza aver operato ciò che desidero
e senza aver compiuto ciò per cui l’ho mandata».

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