12Marzo2025 – PASSO N. 8 NEL DESERTO (Mercoledì Prima Settimana di Quaresima)

Siamo sempre alla disperata ricerca di segni.

Abbiamo bisogno di stimoli (alcune volte sensazionali, irreali) per avviare cose nuove.

Abbiamo bisogno di avvertimenti per evitare pericoli (inventando scuse se ci siamo cascati)

Anche nella fede cerchiamo segni soprannaturali (veggenti, santuari, apparizioni).

Ma che fine ha fatto la nostra RESPONSABILITA’ di uomini…di cristiani…di Figli di Dio…Fratelli degli altri.

Il Vangelo ci chiama alla responsabilità personale, senza deleghe.

La società di oggi ci ha abituati alla delega: se qualcosa va male è sempre colpa di altri capi espiatori.

E noi? La nostra responsabilità? C’è già il segno di Giona: la CROCE!

Si, un Dio che ama fino alla CROCE ci chiama alla nostra RESPONSABILITA’!!!!

QUI LETTURE DEL GIORNO

Lc 11,29-32
 
In quel tempo, mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire:
«Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona. Poiché, come Giona fu un segno per quelli di Nìnive, così anche il Figlio dell’uomo lo sarà per questa generazione.
Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro gli uomini di questa generazione e li condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone.
Nel giorno del  giudizio, gli abitanti di Nìnive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona».

Gio 3,1-10
 
In quel tempo, fu rivolta a Giona questa parola del Signore: «Àlzati, va’ a Nìnive, la grande città, e annuncia loro quanto ti dico». Giona si alzò e andò a Nìnive secondo la parola del Signore.
Nìnive era una città molto grande, larga tre giornate di cammino. Giona cominciò a percorrere la città per un giorno di cammino e predicava: «Ancora quaranta giorni e Nìnive sarà distrutta».
I cittadini di Nìnive credettero a Dio e bandirono un digiuno, vestirono il sacco, grandi e piccoli. Giunta la notizia fino al re di Nìnive, egli si alzò dal trono, si tolse il manto, si coprì di sacco e si mise a sedere sulla cenere.
Per ordine del re e dei suoi grandi fu poi proclamato a Nìnive questo decreto: «Uomini e animali, armenti e greggi non gustino nulla, non pascolino, non bevano acqua. Uomini e animali si coprano di sacco e Dio sia invocato con tutte le forze; ognuno si converta dalla sua condotta malvagia e dalla violenza che è nelle sue mani. Chi sa che Dio non cambi, si ravveda, deponga il suo ardente sdegno e noi non abbiamo a perire!».
Dio vide le loro opere, che cioè si erano convertiti dalla loro condotta malvagia, e Dio si ravvide riguardo al male che aveva minacciato di fare loro e non lo fece.

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