16Marzo2025 – PASSO N. 12 NEL DESERTO – (Seconda Domenica di Quaresima/C) – Audio

Gesù ha piena consapevolezza di come si svolge la vita e vuole far prendere consapevolezza ai suoi discepoli.

Spesso ci illudiamo che la vita possa essere senza sacrifici e sofferenze e cerchiamo solo cose piacevoli, pronti, poco dolorose, scappiamo da possibili problemi e sofferenze e diventiamo cosi sempre più deboli alla concretezza della vita.

Il messaggio del Vangelo di oggi è chiaro: non si scappa da questa concretezza della vita che può anche essere di sofferenza, la si affronta, il cristiano la vive, l’affronta, avendo nel cuore la Resurrezione.

Ecco il senso della Trasfigurazione (luce non usa questo termine in realtà), è un anticipo di Resurrezione.

Luca parla di “cambio di aspetto del volto di Gesù”. Se in un momento triste e pauroso sapessi con certezza il finale il tuo volto da teso tornerebbe ad essere sereno.

La preghiera ci permette non di sapere il finale, ma di essere certi che nessuna sofferenza o sacrificio sarà mai il finale definitivo. In Cristo Risorto, Speranza vera, tutto può essere sempre rigenerato, riscoperto.

Svegliamoci dal sonno, la Quaresima non ci addormenti o renda troppo pii, non sia preghiera che fa effetto oppio.

C’è la vita concreta e dinamica da vivere e a cui prepararsi. A questo serve la Quaresima, tornare all’essenziale per vivere la vita vera.

Qui riflessione audio di approfondimento

Lc 9,28b-36
 
In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare.
Mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. Ed ecco, due uomini conversavano con lui: erano Mosè ed Elìa, apparsi nella gloria, e parlavano del suo esodo, che stava per compiersi a Gerusalemme.
Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; ma, quando si svegliarono, videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui.
Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi essere qui. Facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elìa». Egli non sapeva quello che diceva.
Mentre parlava così, venne una nube e li coprì con la sua ombra. All’entrare nella nube, ebbero paura. E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo!».
Appena la voce cessò, restò Gesù solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto.

Gn 15,5-12.17-18
 
In quei giorni, Dio condusse fuori Abram e gli disse: «Guarda in cielo e conta le stelle, se riesci a contarle» e soggiunse: «Tale sarà la tua discendenza». Egli credette al Signore, che glielo accreditò come giustizia.
E gli disse: «Io sono il Signore, che ti ho fatto uscire da Ur dei Caldei per darti in possesso questa terra». Rispose: «Signore Dio, come potrò sapere che ne avrò il possesso?». Gli disse: «Prendimi una giovenca di tre anni, una capra di tre anni, un ariete di tre anni, una tortora e un colombo».
Andò a prendere tutti questi animali, li divise in due e collocò ogni metà di fronte all’altra; non divise però gli uccelli. Gli uccelli rapaci calarono su quei cadaveri, ma Abram li scacciò.
Mentre il sole stava per tramontare, un torpore cadde su Abram, ed ecco terrore e grande oscurità lo assalirono.
Quando, tramontato il sole, si era fatto buio fitto, ecco un braciere fumante e una fiaccola ardente passare in mezzo agli animali divisi. In quel giorno il Signore concluse quest’alleanza con Abram:
«Alla tua discendenza
io do questa terra,
dal fiume d’Egitto
al grande fiume, il fiume Eufrate».

Fil 3,174,1
 
Fratelli, fatevi insieme miei imitatori e guardate quelli che si comportano secondo l’esempio che avete in noi. Perché molti – ve l’ho già detto più volte e ora, con le lacrime agli occhi, ve lo ripeto – si comportano da nemici della croce di Cristo. La loro sorte finale sarà la perdizione, il ventre è il loro dio. Si vantano di ciò di cui dovrebbero vergognarsi e non pensano che alle cose della terra.
La nostra cittadinanza infatti è nei cieli e di là aspettiamo come salvatore il Signore Gesù Cristo, il quale trasfigurerà il nostro misero corpo per conformarlo al suo corpo glorioso, in virtù del potere che egli ha di sottomettere a sé tutte le cose.
Perciò, fratelli miei carissimi e tanto desiderati, mia gioia e mia corona, rimanete in questo modo saldi nel Signore, carissimi!

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