17Marzo2025 – PASSO N. 13 NEL DESERTO – (Lunedì Seconda Settimana di Quaresima)

Alcune volte giudicare gli altri sembra essere davvero una delle azioni che ci viene meglio, alcune volta anche diverte, senza accorgerci di quanto possiamo davvero ferire gli altri.

C’è in noi un meccanismo inversamente proporzionale.

Siamo prontissimi a giudicare con minuziosi dettagli errori e fragilità altrui, ma incapaci di fare auto-analisi dei nostri errori per ammettere e migliorare.

Vogliamo però verso di nostri errori, quando li riconosciamo o li fanno notare, estrema comprensione, ma non usiamo comprensione verso gli errori altrui.

Ciò che forse ci manca è fare esperienza nella nostra povertà della Misericordia di Dio.

Per fare vera esperienza della Misericordia dio Dio occorre ammettere di essere poveri e fragili.

Ci piace, alcune volte, più un Dio giudice che ci fornisce strumenti per giudicare gli errori altrui.

Partiamo dal sentire il bisogno di un Dio di amore verso le nostre fragilità, sapremo poi amare molto teneramente anche le fragilità altrui.

QUI LETTURE DEL GIORNO

Lc 6,36-38

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso.
Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati.
Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio».

Dn 9,4b-10

«Signore Dio, grande e tremendo, che sei fedele all’alleanza e benevolo verso coloro che ti amano e osservano i tuoi comandamenti, abbiamo peccato e abbiamo operato da malvagi e da empi, siamo stati ribelli, ci siamo allontanati dai tuoi comandamenti e dalle tue leggi! Non abbiamo obbedito ai tuoi servi, i profeti, i quali nel tuo nome hanno parlato ai nostri re, ai nostri prìncipi, ai nostri padri e a tutto il popolo del paese.
A te conviene la giustizia, o Signore, a noi la vergogna sul volto, come avviene ancora oggi per gli uomini di Giuda, per gli abitanti di Gerusalemme e per tutto Israele, vicini e lontani, in tutti i paesi dove tu li hai dispersi per i delitti che hanno commesso contro di te.
Signore, la vergogna sul volto a noi, ai nostri re, ai nostri prìncipi, ai nostri padri, perché abbiamo peccato contro di te; al Signore, nostro Dio, la misericordia e il perdono, perché ci siamo ribellati contro di lui, non abbiamo ascoltato la voce del Signore, nostro Dio, né seguito quelle leggi che egli ci aveva dato per mezzo dei suoi servi, i profeti».

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