3Aprile2025 – PASSO N. 30 NEL DESERTO – (Mercoledì 4a Settimana di Quaresima)

n questi giorni si grida spesso alla fine del mondo. Molti richiamano a tempi e segni di terremoti e pestilenze per evocare fine terribile. Tutto tuttologi, laureati in ogni sapienza su google, pronti a condividere ogni cosa con maniacale compulsione. Pronti a rileggere sempre in negativo gli eventi.

La Parola ci libera da un ansia: non sappiamo quanto sarà la fine, quindi inutile rompersi la testa. Ma ci impone una responsabilità: vivere il tempo con Amore secondo il Vangelo, secondo ciò che ha insegnato Gesù.

E’ possibile in Cristo scrivere pagine nuove della storia della nostra vita. Dobbiamo solo prenderne consapevolezza.

Questione di consapevolezza innanzitutto. Siamo un popolo di dura cervice, cioè siamo testardi nel vedere le cose come diciamo noi, nel farle come diciamo noi, nel raggiungere gli obiettivi che diciamo noi, senza ammettere che possa esserci una verità altra con cui confrontarsi.

Gv 5,31-47

In quel tempo, Gesù disse ai Giudei:
«Se fossi io a testimoniare di me stesso, la mia testimonianza non sarebbe vera. C’è un altro che dà testimonianza di me, e so che la testimonianza che egli dà di me è vera.
Voi avete inviato dei messaggeri a Giovanni ed egli ha dato testimonianza alla verità. Io non ricevo testimonianza da un uomo; ma vi dico queste cose perché siate salvati. Egli era la lampada che arde e risplende, e voi solo per un momento avete voluto rallegrarvi alla sua luce.
Io però ho una testimonianza superiore a quella di Giovanni: le opere che il Padre mi ha dato da compiere, quelle stesse opere che io sto facendo, testimoniano di me che il Padre mi ha mandato.
E anche il Padre, che mi ha mandato, ha dato testimonianza di me. Ma voi non avete mai ascoltato la sua voce né avete mai visto il suo volto, e la sua parola non rimane in voi; infatti non credete a colui che egli ha mandato.
Voi scrutate le Scritture, pensando di avere in esse la vita eterna: sono proprio esse che danno testimonianza di me. Ma voi non volete venire a me per avere vita.
Io non ricevo gloria dagli uomini. Ma vi conosco: non avete in voi l’amore di Dio. Io sono venuto nel nome del Padre mio e voi non mi accogliete; se un altro venisse nel proprio nome, lo accogliereste. E come potete credere, voi che ricevete gloria gli uni dagli altri, e non cercate la gloria che viene dall’unico Dio?
Non crediate che sarò io ad accusarvi davanti al Padre; vi è già chi vi accusa: Mosè, nel quale riponete la vostra speranza. Se infatti credeste a Mosè, credereste anche a me; perché egli ha scritto di me. Ma se non credete ai suoi scritti, come potrete credere alle mie parole?».

Lascia un commento

Blog su WordPress.com.

Su ↑