
Noi siamo di quaggiù, siamo umani, sporcati appieno del limite che ci appartiene.
Egli è Dio, è sopra, è fuori dal limite umano.
Credere in Lui, vivere di Lui, vivere della vita dell’Eterno è riempire il limite umano dell’infinito di Dio. Non è non essere più limitati, ma dargli una visione diversa, capace di tendere a migliorarsi sempre, cambiare sempre, rialzarsi sempre.
Il limite umano porta a perderci e distruggerci sempre più aggiungendo non senso a non senso.
E’ necessario affiancarlo di un respiro maggiore che solo Cristo può darci con la sua presenza e la sua vita.
Confrontiamo le nostre priorità con Cristo, con il Vangelo, chiediamoci cosa avrebbe fatto o detto Lui.
Gv 8,21-30
In quel tempo, Gesù disse ai farisei: «Io vado e voi mi cercherete, ma morirete nel vostro peccato. Dove vado io, voi non potete venire». Dicevano allora i Giudei: «Vuole forse uccidersi, dal momento che dice: “Dove vado io, voi non potete venire”?».
E diceva loro: «Voi siete di quaggiù, io sono di lassù; voi siete di questo mondo, io non sono di questo mondo. Vi ho detto che morirete nei vostri peccati; se infatti non credete che Io Sono, morirete nei vostri peccati».
Gli dissero allora: «Tu, chi sei?». Gesù disse loro: «Proprio ciò che io vi dico. Molte cose ho da dire di voi, e da giudicare; ma colui che mi ha mandato è veritiero, e le cose che ho udito da lui, le dico al mondo». Non capirono che egli parlava loro del Padre.
Disse allora Gesù: «Quando avrete innalzato il Figlio dell’uomo, allora conoscerete che Io Sono e che non faccio nulla da me stesso, ma parlo come il Padre mi ha insegnato. Colui che mi ha mandato è con me: non mi ha lasciato solo, perché faccio sempre le cose che gli sono gradite». A queste sue parole, molti credettero in lui.
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