Inizia la “Grande Settimana Santa”. Santa, ma profondamento umana, che ci aiuta a rileggere l’umano.

Gesù entra osannato dalla folla…che lo condannerà dopo qualche giorno. Siamo un’umanità piena di contraddizioni.

Cristo si è impastato con la nostra umanità per risollevarla. Lasciamoci accompagnare in questa settimana.

Quante volte ci chiudiamo in “sepolcri”, luoghi e situazioni che puzzano di morte. Trascinati da noi stessi, da nostre scelte erronee, o da scelte erronee di altri. Non importa come ci si è finiti nel sepolcro da cui non abbiamo forza (spesso voglia) di uscire. Ciò che conta è che Cristo sempre ci invita a venire fuori, a riattivare la vita. Ma per farlo occorre togliere la pietra e le bende che ci bloccano.

La fede in Cristo ci apre ad uno sguardo nuovo su noi stessi e sulla vita, liberandoci dalla cecità del senso di colpa per aprirci al senso del peccato e dell’Amore di Dio. Il senso di colpa non ci fa migliorare, ci crea frustrazione, crea intorno giudici pronti a emettere sentenze sterili. Il senso del peccato aperto all’Amore di Dio ci fa sentire nuovi, ci fa lavorare sugli errori commessi per ritrovare nuove strade.

Vedi qui video riflessione di approfondimento sulle letture del giorno

In diverse situazioni della nostra vita, con le nostre scelte, relazioni, diventiamo aridi e frammentati. Aridi perchè il cuore è incapace di pensarsi migliore di come siamo, quasi crediamo noi stessi di non meritare di più. Frammentati perchè ci dividiamo, spesso nascondiamo, in mille cose senza trovarne un senso unico conduttore. Cristo, come alla Samaritana, vuole essere per noi acqua che ci bagna di nuovo amore, purifica e ridona un senso nuovo.

Il Cristianesimo è la religione del Dio fatto uomo morto e Risorto per amore. La vita è piena di fatiche e momenti di buio. Gesù li ha vissuti, ha insegnato ai suoi discepoli a viverli. Da Risorto ci ha detto che Lui ha l’ultima parola su ogni buio e morte. Solo ASCOLTANDOLO, chiedendoci ogni giorno cosa e come avrebbe fatto Lui nelle situazioni, potremo TRASFIGURARLE. Non elimineremo il buio, ma avremo luce per mettere i passi giusti e non farci troppo male.

Non possiamo eliminare le tentazioni dalla nostra vita, sarebbe un’illusione ingannevole, una tentazione nella tentazione. Possiamo imparare a superarle, affrontarle costruendo man mano capacità di risposta al male, diventando sempre più esperti della lotta al Bene. Una cosa va però fatta: fare un pò di silenzio/deserto in noi per individuare le nostre tentazioni, chiamarle per nome. Solo se impariamo a guardarle in faccia possiamo trasformale in occasioni di crescita. Cristo è accanto a noi per vincerle.

La disponibilità al dialogo, sempre e comunque, è nel DNA del cristianesimo. Siamo la religione del Dio che ha lasciato la maestà dei cieli per “umiliarsi” in mezzo agli uomini, come potremmo noi tra uomini imperfetti ergerci a perfetti o superiori da giudicare con durezza gli errori altrui? Essere disponibili al dialogo col nemico/contrario è possibile solo se ripartiamo tutti dall’ammettere che siamo imperfetti e pieni di errori.