Costruire obiettivi è necessario,

modificarli, distruggerli e ricrearli è naturale.

Imparare a creare di giusti e concreti è Speranza,

controllarli nel tempo è Saggezza.

Essere consapevoli che la propria vita è oltre ogni fallimento è fonte di vera Gioia.

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Viviamo spesso paure, alcune volte ansie e fobie.

Ci bloccano, ci fanno perdere consapevolezza di noi e delle nostre bellezze e desiderio del futuro.

Eppure nessuna paura è più grande di noi stessi.

Il contrario della paura non è il coraggio, ma la consapevolezza che in noi ci sono tutte le forse necessarie .

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Ci sono fallimenti che alcune volte davvero non mandiamo giù, perchè ci feriscono nell’orgoglio di ciò che siamo, sappiamo fare e nell’impegno utilizzato.

Il Risorto ci indica vie nuove, alternative nuove, spesso rivedendo in ottica diversa la solita routine.

Cristo ci ama, sempre, anche nei piccoli passi che facciamo!

Ascolta qui, attraverso il video, l’audio riflessione completa alle letture del giorno

Continua a leggere “04Maggio2025 – SIAMO OLTRE I NOSTRI FALLIMENTI (3a Domenica di Pasqua/C) – Audio riflessione”

Ci sono in noi frustrazioni, ci sentiamo sempre insoddisfatti e arrabbiati con tutti.

Ci creano difficoltà nelle relazioni e nelle realizzazione di nostri obiettivi.

Esse generano demoni come invidia, rabbia, superbia.

Può la gioia della Pasqua aiutarci in questo?

Si tratta forse di rotolare via qualche macigno!

Scarica qui il file pdf con la riflessione guidata. Prenditi del tempo da dedicare a te stesso, anche suddiviso in più giorni

emmausDal Vangelo secondo Luca 24, 13-35

Ed ecco, in quello stesso giorno [il primo della settimana] due dei [discepoli] erano in cammino per un villaggio di nome Èmmaus, distante circa undici chilometri da Gerusalemme, e conversavano tra loro di tutto quello che era accaduto. Mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo. Ed egli disse loro: «Che cosa sono questi discorsi che state facendo tra voi lungo il cammino?». Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Clèopa, gli rispose: «Solo tu sei forestiero a Gerusalemme! Non sai ciò che vi è accaduto in questi giorni?». Domandò loro: «Che cosa?». Gli risposero: «Ciò che riguarda Gesù, il Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; come i capi dei sacerdoti e le nostre autorità lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e lo hanno crocifisso. Noi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israele; con tutto ciò, sono passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; si sono recate al mattino alla tomba e, non avendo trovato il suo corpo, sono venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. Alcuni dei nostri sono andati alla tomba e hanno trovato come avevano detto le donne, ma lui non l’hanno visto». Disse loro: «Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ciò che hanno detto i profeti! Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?». E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui. Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. Ma essi insistettero: «Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto». Egli entrò per rimanere con loro. Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma egli sparì dalla loro vista. Ed essi dissero l’un l’altro: «Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?». Partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone!». Ed essi narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.

Continua a leggere “#30Aprile -“UNA PRESENZA SULLA STRADA DELLA NOSTRA DELUSIONE” (3a Domenica di Pasqua/A)”

“IN TE, NEL TUO CUORE, C’E’ GIA’ L’ANTIDOTO ALL’APATIA” (Pentecoste/C – Gv 14, 15-16.23b-26)

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Proviamo a pensare al respiro che si genera, bello ed affannoso, tra due innamorati quando sono stretti uno con l’altro. Unico ritmo, unica frequenza. Spostiamo questa cosa tra Dio e Gesù, l’Amore che Dio ha inviato nel mondo.  Bene, quello è lo Spirito Santo: il respiro profondo di amore tra Dio e Gesù…poi consegnato a noi. Questo respiro ora ci avvolge, riempie, di Amore, forza, passione, dinamicità. Spesso cerchiamo fuori di noi conferme, speranze, autostime, stimoli per combattere l’apatia che ci circonda. E’ già in noi, è questo meraviglioso respiro perchè noi siamo cristiani, unti con lo Spirito. Occorre solo destarsi, ritornare in questa relazione, sulla stessa frequenza e saremo noi dono dello Spirito, antidoto all’apatia, forza di Amore e Rivoluzione.

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“L’AMORE HA DUE MOVIMENTI: UNO IN DISCESA, L’ALTRO IN SALITA” (Ascensione/C – Lc 24,46-53)

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L’Ascensione è la benedizione sull’eterno legame tra la grandezza di Dio e la nostra fragilità umana. Gesù ascende al cielo, ma prima era disceso portando un pezzo di divinità nella nostra fragile umanità, amando e sanando. Ascendendo, essendo lui vissuto da uomo, porta in Dio, nella divinità, un pezzo di uomo. Dio non è più lo stesso, noi non siamo più gli stessi, abbiamo reciprocamente ciascuno un pezzo dell’altro. La preghiera, la fede, la vita di Amore è far si che questi pezzi si incontrino e producano frutti.

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“Io rudere posso diventare una casa di pace e bellezza per altri” – 6a di Pasqua/C (Gv 14, 23-29)

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Spesso guardando alla nostra vita siamo come dei ruderi, rovine senza pace su cui non vale la pena investire per restaurare. Eppure Gesù dice che se “osserviamo la Sua Parola” Egli ci trasformerà in sua casa. Noi rovine diventiamo casa di Dio? Si, per essere anche luce per altri. La condizione? Osservare la Parola. Non è essere ligi a regole o cose morali, fare o non fare qualcosa. Osservare la Parola è custodirla in se, accettare che essa è l’Unica Bellezza, l’Unica Parola Viva, di Amore, sulla mia fragilità. Il resto viene di conseguenza. Cosi diventerò io casa di Dio e diventerò pace vera che è armonia in me e fuori di me.

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“Quando i nostri dubbi diventano occasione per rilanciarsi” (Gv 20,19-31) 2a di Pasqua/C

1530809_articoloTommaso ha un dubbio su Gesù. Grazie Tommaso, hai avuto il coraggio di prendere su di te i nostri dubbi. Troppo spesso ci crediamo dei “perfettini”, degli arrivati e dei saputelli. Questa è ideologia non fede. La fede è un rapporto di amore,  come tale si conquista, si combatte, si litiga, si discute, si hanno idee differenti, si scopre pian piano la bellezza dello stare insieme e dell’appartenersi reciprocamente. Il dubbio è l’occasione perchè la fede sia rilanciata. I nostri dubbi sono sacri se vissuti come ricerca continua e non come presunzione.

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