#05Ottobre2018 “GUARDARE PIÙ A FONDO” (Venerdì 26ma Tempo Ordinario)
Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 10,13-16.
Perciò nel giudizio Tiro e Sidone saranno trattate meno duramente di voi.
E tu, Cafarnao, sarai innalzata fino al cielo? Fino agli inferi sarai precipitata!
Chi ascolta voi ascolta me, chi disprezza voi disprezza me. E chi disprezza me disprezza colui che mi ha mandato».
RIFLESSIONE
Ieri, parlando di San Francesco, dicevamo che occorre imparare a vivere la vita come straordinarietà nella quotidianità, con umiltà, bisogno di dipendere da Dio, riconoscimento dei propri limiti.
Oggi la Parola arriva come un “guai”, un rimprovero, ma non per voglia di annunciare negatività, ma per voglia di Gesù di scuoterci per evitare di farci vivere mediocrità, ma solo una vita piena. Guai se ci addormentiamo e non ci accorgiamo dei segni di Dio nella vita di ogni giorno. Questa è umiltà, capire che non gestiamo tutto noi, ma viene da Lui. Questa è straordinarietà nella quotidianità, imparare a stupirsi per ogni piccolo segno. Noi vogliamo spesso maneggiare, scegliere, decidere tutto. Invece occorre stupirsi di Dio, capire che è nella nostra vita sempre, anche nelle negatività. Questo è vivere la vita come una continua preghiera, una continua lode. La vita così profuma, si riempie, non ha più vuoti, buio, ma tutto prende senso.