#23Gennaio2022 – IL FUORI PROGRAMMA DI DIO PER TE – (3a Domenica del Tempo Ordinario/C)

Qui il video commento di approfondimento al Vangelo ed alle letture di oggi
UN VANGELO A SALTI QUA E LA
Un pò strano il Vangelo di oggi nella scelta del testo, una delle poche volte che viene preso un pezzo da un capitolo ed il restante testo da 3 capitoli più avanti con un salto temporale in apparenza di più di 30 anni.
L’introduzione è il cappello potremmo dire al Vangelo di Luca, spiega cosa sta facendo e poi si passa a dopo il Battesimo, la prima uscita pubblica di Gesù, nei primi capitoli Luca narra l’infanzia di Gesù, poi subito dopo l’episodio dello smarrimento e ritrovamento al tempio a 12 anni e poi passa al Battesimo di Gesù e predicazione del Battista, la genealogia (dopo il Battesimo) e poi il testo che leggiamo oggi di Gesù nella Sinagoga.
Luca introduce, spiega perchè sta scrivendo, racconta ciò che altri non raccontano (l’infanzia, la nascita), racconta di quell’episodio da adolescente al tempio che spiega la missione di Cristo, poi l’inizio del Ministero nel Battesimo, nella storia umana, in fila coi peccatori e chiude quella sezione con la Genealogia, rimarcando in mezzo a chi è nato Gesù, una schiera di uomini, non tutti Santi.
L’intero Vangelo di Luca è dedicato ai peccatori, ai pagani, ai lontani, come un eco continuo del racconto della Misericordia di Dio, dell’essenza stessa di Dio.
Il capitolo 4 di Luca (seconda parte del Vangelo di oggi) è l’inizio del ministero profetico di Gesù, da lì in poi ha cominciato chiaramente a fare “rumore” con le affermazione fatte.
OBIETTIVI E DESTINATARI
L’introduzione al Vangelo di oggi, che come dicevamo è l’introduzione stessa del Vangelo di Luca, dice obiettivi e destinatari del suo Vangelo.
Definire obiettivi e destinatari sono due passaggi basilari di un progetto serio, se non sai cosa vuoi fare e verso chi vuoi farlo il progetto non parte.
Il progetto di Luca è rendere solido ciò che si era detto ed annunciato di Gesù fino a quel momento, far arrivare a tutti, tutti proprio tutti (peccatori e pagani compresi) quella bella notizia e far si che il cuore dei lettori fosse non smarrito in mezzo a dubbi.
Il destinatario è “Teofilo”, letteralmente “l’amate di Dio”. Sei tu, ciascuno di noi.
La bella notizia di Gesù era stata fino a quel momento data a voce, si erano formati i primi testi di Matteo aramaico, di Marco, poi il Vangelo completo di Matteo. Ora Luca dice che anche lui vuol mettere mano al racconto in maniera accurata, quasi completando aspetti degli altri attraverso i racconti dell’infanzia e sottolineando il punto di vista del Cristo che cammina in mezzo alla gente, prega, vive di passione e dona misericordia.
L’espressione “possa renderti conto della solidità” viene da una particolare espressione asphaleia che non è una verità tra una verità ed una bugia ma è una verità certa, una cosa di cui non ci può essere controbattuta. Luca vuole raccontare le cose, i punti di vista, che possano portare il discepolo a sentirsi amato in maniera inequivocabile da Cristo.
UN MESSAGGIO DIROMPENTE E FUORI PROGRAMMA
Gesù sta vivendo un suo momento solito, da bravo Ebreo di sabato nella Sinagoga, dove si alzerà a leggere da buon laico a cui era permesso far ciò.
Fin qui tutto normale, tutto nel rispetto della tradizione, se non fosse che quel personaggio era già famoso per i fuori programma. Ricordiamo il già citato evento a 12 anni dove si mette ad insegnare ad anziani e saggi con stupore di alcuni e scandalo per altri. Lo stesso testo ci dice che insegnava nelle sinagoghe e gli rendevano lode, cosa ammessa perchè era riconosciuto come un valido maestro, ma quel giorno aggiungerà qualcosa in più alla sua solita omelia rispettosa della Legge. Li inizia quello scandalo che fomentato da molti lo porterà alla condanna a morte.
Gesù legge un testo di Isaia 61 e fin qui anche tutto nella norma ma poi ecco il fuori programma, aggiunge una frase cosa assolutamente non prevista.
Gesù afferma che oggi questa Parola è resa vera, si compie, finalmente trova la sua manifestazione piena.
Doppio scandalo, aver aggiunto parole alla Parola di Dio ed dire che Lui è quello che Isaia stava profetizzando.
Oggi con forza questa Verità si realizza in coloro che vogliono seguire Gesù.
Immaginata la scena al momento: gioia per alcuni, scandalo per altri.
Cosa si realizza oggi? Quello che Isaia diceva.
Un inviato dello Spirito del Signore che porta buona notizia, una buona notizia capace di liberare i prigionieri dal carcere, gli oppressi dai loro tiranni, di far recuperare la vista ai ciechi, indire un anno di grazia infinità.
UN MESSAGGIO PER TE
Ti farebbe piacere ricevere in un momento di sconforto, dolore, frustrazione personale un bel messaggio di affetto da qualcuno? Incontrare qualcuno che ti dica una bella parola carica di dolcezza, speranza che non ti giudichi e opprima? Questo fa Cristo per te, oggi ed ogni giorno dalla Sua Venuta.
Cristo ci porta la buona notizia che Dio ci ama e questo amore è capace di liberarci dalla prigionia del male, che ci tiene in chiusi nel nostro buio, ci opprime, incapaci di essere veramente noi stessi, tirare fuori le nostre potenzialità. Ci dice che è sempre oggi un tempo per ricominciare, investire ancora su noi. Solo con questa buona notizia su di noi possiamo diventare migliori, possiamo operare cose migliori come la giustizia, la pace, la tenerezza.
E tu senti che questa bella notizia è per te? Tu condividi questa bella notizia di gioia e tenerezza con gli altri?
UNO SGUARDO ALLA PRIMA LETTURA
Il testo di Neemia ci racconta un episodio di lettura della Legge nei tempi antichi ed i suoi effetti. La Parola di Dio crea sempre effetto e l’effetto è sempre gioia, desiderio di essere popolo/comunità nell’amore. Se l’ascolto della Parola di Dio non ci porta alla gioia e questa gioia non diventa condivisione nelle comunità stiamo andando dal lato opposto alla Parola.
UNO SGUARDO ALLA SECONDA LETTURA
Paolo ai Corinzi ci presenta la Chiesa come corpo con varie membra tutte funzionali ed indispensabili tra loro. Una bellissima immagine dell’essere Comunità. La bella notizia di Cristo ci spinge ad uno stile chiaro: riconoscere tutti con amore senza mai lasciare nessuno indietro, nessun membro del corpo può sentirsi escluso, essere meno importante, essere valutato da meno.
ECCO I TESTI DELLE LETTURE
Vangelo – Lc 1,1-4; 4,14-21
Poiché molti hanno cercato di raccontare con ordine gli avvenimenti che si sono compiuti in mezzo a noi, come ce li hanno trasmessi coloro che ne furono testimoni oculari fin da principio e divennero ministri della Parola, così anch’io ho deciso di fare ricerche accurate su ogni circostanza, fin dagli inizi, e di scriverne un resoconto ordinato per te, illustre Teòfilo, in modo che tu possa renderti conto della solidità degli insegnamenti che hai ricevuto.
In quel tempo, Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito e la sua fama si diffuse in tutta la regione. Insegnava nelle loro sinagoghe e gli rendevano lode.
Venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaìa; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto:
«Lo Spirito del Signore è sopra di me;
per questo mi ha consacrato con l’unzione
e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,
a proclamare ai prigionieri la liberazione
e ai ciechi la vista;
a rimettere in libertà gli oppressi
e proclamare l’anno di grazia del Signore».
Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».
Prima Lettura – Ne 8,2-4.5-6.8-10
In quei giorni, il sacerdote Esdra portò la legge davanti all’assemblea degli uomini, delle donne e di quanti erano capaci di intendere.
Lesse il libro sulla piazza davanti alla porta delle Acque, dallo spuntare della luce fino a mezzogiorno, in presenza degli uomini, delle donne e di quelli che erano capaci d’intendere; tutto il popolo tendeva l’orecchio al libro della legge. Lo scriba Esdra stava sopra una tribuna di legno, che avevano costruito per l’occorrenza.
Esdra aprì il libro in presenza di tutto il popolo, poiché stava più in alto di tutti; come ebbe aperto il libro, tutto il popolo si alzò in piedi. Esdra benedisse il Signore, Dio grande, e tutto il popolo rispose: «Amen, amen», alzando le mani; si inginocchiarono e si prostrarono con la faccia a terra dinanzi al Signore.
I levìti leggevano il libro della legge di Dio a brani distinti e spiegavano il senso, e così facevano comprendere la lettura.
Neemìa, che era il governatore, Esdra, sacerdote e scriba, e i leviti che ammaestravano il popolo dissero a tutto il popolo: «Questo giorno è consacrato al Signore, vostro Dio; non fate lutto e non piangete!». Infatti tutto il popolo piangeva, mentre ascoltava le parole della legge.
Poi Neemìa disse loro: «Andate, mangiate carni grasse e bevete vini dolci e mandate porzioni a quelli che nulla hanno di preparato, perché questo giorno è consacrato al Signore nostro; non vi rattristate, perché la gioia del Signore è la vostra forza».
Seconda Lettura – 1Cor 12,12-30
Fratelli, come il corpo è uno solo e ha molte membra, e tutte le membra del corpo, pur essendo molte, sono un corpo solo, così anche il Cristo. Infatti noi tutti siamo stati battezzati mediante un solo Spirito in un solo corpo, Giudei o Greci, schiavi o liberi; e tutti siamo stati dissetati da un solo Spirito.
E infatti il corpo non è formato da un membro solo, ma da molte membra. Se il piede dicesse: «Poiché non sono mano, non appartengo al corpo», non per questo non farebbe parte del corpo. E se l’orecchio dicesse: «Poiché non sono occhio, non appartengo al corpo», non per questo non farebbe parte del corpo. Se tutto il corpo fosse occhio, dove sarebbe l’udito? Se tutto fosse udito, dove sarebbe l’odorato?
Ora, invece, Dio ha disposto le membra del corpo in modo distinto, come egli ha voluto. Se poi tutto fosse un membro solo, dove sarebbe il corpo? Invece molte sono le membra, ma uno solo è il corpo. Non può l’occhio dire alla mano: «Non ho bisogno di te»; oppure la testa ai piedi: «Non ho bisogno di voi». Anzi proprio le membra del corpo che sembrano più deboli sono le più necessarie; e le parti del corpo che riteniamo meno onorevoli le circondiamo di maggiore rispetto, e quelle indecorose sono trattate con maggiore decenza, mentre quelle decenti non ne hanno bisogno. Ma Dio ha disposto il corpo conferendo maggiore onore a ciò che non ne ha, perché nel corpo non vi sia divisione, ma anzi le varie membra abbiano cura le une delle altre. Quindi se un membro soffre, tutte le membra soffrono insieme; e se un membro è onorato, tutte le membra gioiscono con lui.
Ora voi siete corpo di Cristo e, ognuno secondo la propria parte, sue membra. Alcuni perciò Dio li ha posti nella Chiesa in primo luogo come apostoli, in secondo luogo come profeti, in terzo luogo come maestri; poi ci sono i miracoli, quindi il dono delle guarigioni, di assistere, di governare, di parlare varie lingue. Sono forse tutti apostoli? Tutti profeti? Tutti maestri? Tutti fanno miracoli? Tutti possiedono il dono delle guarigioni? Tutti parlano lingue? Tutti le interpretano?