#19Aprile2023 – NULLA E NESSUNO PUO’ BLOCCARE LA SALVEZZA (Mercoledì 2a di Pasqua)

Nessuno può bloccare a noi, o noi possiamo bloccare ad altri, il processo di salvezza. Spesso ci succede di farlo per invidia, per perfezionismo. Crediamo sempre di essere migliori di altri da bloccare e valorizzare il cambiamento altrui. L’Amore di DIo è più grande di ogni nostra limitata visione. Lasciamolo agire!

Dio ha tanto amato il mondo da mandare il Suo Figlio – dice Gesù a Nicodemo. Un amore cosi grande da sacrificare tutto per noi uomini. Dio accetta di farsi uomo (che abbassamento di dignità) e uomo che si fa uccidere dagli uomini che doveva salvare (che oltraggio). Si, Dio ama cosi, totalmente, senza sconti e barriere, perchè vuole salvarci. Chi siamo noi per limitare, porre paletti, dettare la salvezza ad altri? Valorizziamoci, tutti!

Pensavano i Romani di limitare gli Apostoli con delle sbarre. Nulla ferma l’amore di Dio. Non creiamo sbarre all’amore di Dio.

Gv 3,16-21 In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo: «Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio.
E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce, perché le loro opere erano malvagie. Chiunque infatti fa il male, odia la luce, e non viene alla luce perché le sue opere non vengano riprovate. Invece chi fa la verità viene verso la luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio».

At 5,17-26 In quei giorni, si levò il sommo sacerdote con tutti quelli della sua parte, cioè la setta dei sadducèi, pieni di gelosia, e, presi gli apostoli, li gettarono nella prigione pubblica.
Ma, durante la notte, un angelo del Signore aprì le porte del carcere, li condusse fuori e disse: «Andate e proclamate al popolo, nel tempio, tutte queste parole di vita». Udito questo, entrarono nel tempio sul far del giorno e si misero a insegnare.
Quando arrivò il sommo sacerdote con quelli della sua parte, convocarono il sinedrio, cioè tutto il senato dei figli d’Israele; mandarono quindi a prelevare gli apostoli nella prigione. Ma gli inservienti, giunti sul posto, non li trovarono nel carcere e tornarono a riferire: «Abbiamo trovato la prigione scrupolosamente sbarrata e le guardie che stavano davanti alle porte, ma, quando abbiamo aperto, non vi abbiamo trovato nessuno».
Udite queste parole, il comandante delle guardie del tempio e i capi dei sacerdoti si domandavano perplessi a loro riguardo che cosa fosse successo. In quel momento arrivò un tale a riferire loro: «Ecco, gli uomini che avete messo in carcere si trovano nel tempio a insegnare al popolo».
Allora il comandante uscì con gli inservienti e li condusse via, ma senza violenza, per timore di essere lapidati dal popolo.

Parola di Dio.

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