13Aprile2024 – TEMPESTE E RIVE (Sabato 2a di Pasqua)

Mi colpisce la frase finale del Vangelo: raggiungero l’altra riva. Da il sapore di obiettivi da raggiungere, possibili solo quando hanno preso Gesù con loro.

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12Aprile2024 MOLTIPLICARE (Venerdì 2a di Pasqua)

Avevano risorse per sfamare. Avevano 200 denari, diremmo oggi circa 50 mila euro (dovevano essere dracme, valore di una giornata di lavoro altamente pagata,  quindi circa 200 giornate di un professionista profumatamente pagato). Ma non bastano. Forse erano davvero troppi? Forse non era quello il cibo reale di cui avevano bisogno. Come noi, che abbiamo tutto ma non ci sentiamo amati e curati.

Il poco di un bambino che condivide è immagine di Dio che si era condiviso col mondo venendo come bambino, è immagine della semplicità con cui noi possiamo condividere con altri.

Cristo accoglie, accetta e moltiplica l’amore. Egli stesso è amore, si fa corpo per saziarci.

Ricevere l’Eucaristia, fare Eucaristia, donare Eucaristia…significa entrare in questo circolo di amore stupendo. Da qui avanza: 12 ceste, simbolo delle 12 tribù, 12 apostoli, avanza amore da essere condiviso col mondo.

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11Aprile2024 – SGUARDO IN SU (Giovedì 2a di Pasqua)

Chi viene dalla terra guarda la terra, sa di terra. La nostra umanità è piena di cose concrete, pesanti.

Ma siamo di Dio, quindi veniamo da lassù. Eleviamoci a questa dignità. Non è questione solo spirituale, ma psicologica, fortemente umana, concreta.

Che sguardo vuoi avere sulla vita? In chi vuoi confidare?

I primi discepoli avevano ben compreso che confidare nella potenza degli uomini non gli avrebbe portati a nulla. Non poteva o assoggettarsi ad alcun umano potere, anche se conveniva.

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10Aprile2024 BUIO E LUCE (Mercoledì 2a di Pasqua)

Dio ha tanto amato il mondo da dare suo Figlio, quindi luce, bellezza, felicità. Ma noi uomini preferiamo il buio, lo cerchiamo. Spesso lo subiamo. Ma Egli è lì e continua ad amare, non può fare diversamente. L’amore è la natura stessa di Dio.

Noi oggi non siamo solo figli amati di Dio, ma siamo figli del Risorto, capaci di cavare vita dalla morte, amore dall’odio, luce dal buio. Come gli Apostoli che pur dal carcere sentivano amore, vita, luce da vivere, condividere, donare.

QUI LE LETTURE

Gv 3,16-21

In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo: «Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio.
E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce, perché le loro opere erano malvagie. Chiunque infatti fa il male, odia la luce, e non viene alla luce perché le sue opere non vengano riprovate. Invece chi fa la verità viene verso la luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio».

At 5,17-26

In quei giorni, si levò il sommo sacerdote con tutti quelli della sua parte, cioè la setta dei sadducèi, pieni di gelosia, e, presi gli apostoli, li gettarono nella prigione pubblica.
Ma, durante la notte, un angelo del Signore aprì le porte del carcere, li condusse fuori e disse: «Andate e proclamate al popolo, nel tempio, tutte queste parole di vita». Udito questo, entrarono nel tempio sul far del giorno e si misero a insegnare.
Quando arrivò il sommo sacerdote con quelli della sua parte, convocarono il sinedrio, cioè tutto il senato dei figli d’Israele; mandarono quindi a prelevare gli apostoli nella prigione. Ma gli inservienti, giunti sul posto, non li trovarono nel carcere e tornarono a riferire: «Abbiamo trovato la prigione scrupolosamente sbarrata e le guardie che stavano davanti alle porte, ma, quando abbiamo aperto, non vi abbiamo trovato nessuno».
Udite queste parole, il comandante delle guardie del tempio e i capi dei sacerdoti si domandavano perplessi a loro riguardo che cosa fosse successo. In quel momento arrivò un tale a riferire loro: «Ecco, gli uomini che avete messo in carcere si trovano nel tempio a insegnare al popolo».
Allora il comandante uscì con gli inservienti e li condusse via, ma senza violenza, per timore di essere lapidati dal popolo.

9Aprile2024 NOVITA’ (Martedì 2a di Pasqua)

Chiede se è possibile rinascere Nicodemo e Cristo spiega il processo necessario al cambiamento.

Il simbolo della Croce che Cristo ci pone davanti ci chiede tanti sforzi.

Si tratta di abbassare egoismi di parte, aprirsi alla condivisione e non chiusura.

Scegliere di essere cristiani è accettare ogni giorno la sfida della rinascita.
Ogni giorno darsi come obiettivo di migliorare se stessi facendo morire pezzetti di orgoglio e testardaggine.
Avere Cristo come fonte, centro e obiettivo significa far spazio ogni giorno alla condivisione con gli altri, anche immeritevoli e disturbatori.

Gv 3,7-15

In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo: «Non meravigliarti se ti ho detto: dovete nascere dall’alto. Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene né dove va: così è chiunque è nato dallo Spirito».
Gli replicò Nicodèmo: «Come può accadere questo?». Gli rispose Gesù: «Tu sei maestro di Israele e non conosci queste cose? In verità, in verità io ti dico: noi parliamo di ciò che sappiamo e testimoniamo ciò che abbiamo veduto; ma voi non accogliete la nostra testimonianza. Se vi ho parlato di cose della terra e non credete, come crederete se vi parlerò di cose del cielo? Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo. E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna».

PRIMA LETTURA At 4,32-37

La moltitudine di coloro che erano diventati credenti aveva un cuore solo e un’anima sola e nessuno considerava sua proprietà quello che gli apparteneva, ma fra loro tutto era comune.
Con grande forza gli apostoli davano testimonianza della risurrezione del Signore Gesù e tutti godevano di grande favore.
Nessuno infatti tra loro era bisognoso, perché quanti possedevano campi o case li vendevano, portavano il ricavato di ciò che era stato venduto e lo deponevano ai piedi degli apostoli; poi veniva distribuito a ciascuno secondo il suo bisogno. Così Giuseppe, soprannominato dagli apostoli Bàrnaba, che significa “figlio dell’esortazione”, un levìta originario di Cipro, padrone di un campo, lo vendette e ne consegnò il ricavato deponendolo ai piedi degli apostoli.

8Aprile2024 – ANNUNCI – (Annunciazione del Signore)

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La Speranza è una questione di “annuncio”.

Nella vita ci sono continui annunci, spesso inaspettati ein situazioni apparentemente inopportune.

Eppure arrivano e saperli cogliere mettendosi in discussione potrebbe cambiare la nostra storia e quella altrui.

Questo è successo a Maria quando accolse l’angelo. Una bella notizia per lei e il mondo.

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7Aprile2024 – FRAGILITA’: LUOGO DI DIO (Seconda Domenica di Pasqua/B) – Poadcast

Ci approcciamo ad ogni cosa in base alle nostre esperienze, positive o negative che siano.

Tommaso ha il coraggio di non nascondere la sua fragilità, che in realtà è la sua forza.

Il suo dubbio è il trampolino della sua ricerca e felicità.

Non temiamo le nostre fragilità: Dio le ama, in esse troviamo la Sua Forza e la Sua Misericordia.

La Chiesa è la Comunità dei fragili amati da Dio che sostengono e amano la fragilità di altri fratelli.

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6Aprile2024 NOVITÀ (Sabato Ottava di Pasqua)

Il cristiano, discepolo del Risorto,è una persona aperta alla novità.
Non ci può essere guarigione e speranza senza capacità di apertura alla novità.
Rischiamo spesso di rimanere nella nostra malattia, nel nostro lutto, nel nostro pianto, se non siamo capaci di vedere segni nuovi in situazioni, persone, eventi.
Andiamo oltre il nostro naso per gustare nuove visioni e bellezze.

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5Aprile2024 – DALL’ALTRA PARTE – (Venerdì Ottava di Pasqua)

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Essere cristiani è accogliere da Cristo un altro punto di vista sulle situazioni.

Accogliere la Parola che ci mette in crisi nelle certezze, fisime mentali, visioni ottuse e ci fa “gettare le reti da un’altra parte”.

Solo cosi forse potremo sperimentare una nuova salvezza, una nuova speranza.

Sperimentare che Cristo è concreta salvezza e speranza.

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4Aprile2024 – SPERANZE O ILLUSIONI? – (Giovedì dell’Ottava di Pasqua)

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Occorre familiarità quotidiana con la Parola di Dio, accompagnare le domande esistenziali ogni giorno su aspetti positivi e negativi della nostra vita.

Altrimenti la nostra fede non produrrà speranza, ma illusioni nate dal seguire un fantasma e faremo danni.

Quanti fantasmi seguiamo per poi ritrovarci senza forza di vivere, senza speranza.

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