#01Novembre2020- is”LA FELICITÀ NON HA LE MANI IN MANO” – (Tutti i Santi)

Nel giorno di tutti i Santi ci viene consegnato il Vangelo delle Beatitudini che definisce beate, felici, delle categorie di persone che in effetti non hanno nulla a che fare con la felicità.

Se ci pensiamo le storie di molti Santi non sono state felicissime, nel senso sono state piene di travagli, prove, sofferenze. Ma erano felici, proprio perché avevano compreso il senso delle Beatitudini.

Chi è il vero felice? Chi è il felice delle Beatitudini? Il testo dice “Makarios” cioè un felice non perché possiede qualcosa, ha fatto qualcosa, ma felice perché possiede la capacità di dare senso alle cose. Felice perché ha capito il vero senso della vita oltre le prove, dolori. Una parola molto simile a “Kairos” cioè la capacità di riempire e vivere il tempo con senso non cronologicamente.

Ma erano santi non per questo, ma perché hanno capito che nonostante le loro vite travagliate, quella felicità andava condivisa, quella felicità non poteva stare con le mani in mano, doveva produrre bellezze. E più producevano bellezze più spesso venivano contrastati ma erano felici.

Di Santi conosciuti ce ne sono migliaia. Ma tanti sconosciuti, uomini e donne che hanno vissuto la loro vita tra durezza e determinazione, passione e coerenza. Molti dei nostri antenati defunti che ricorderemo domani. Perché che ci hanno dimostrato che è possibile vivere in un certo modo.

A abbiamo in comune noi con i Santi o con quei nostri antenati? Il Battesimo. É quello che ci unisce e rende aperti ad avere l’esperienza di figli di Dio, cioè vivere e scoprire quella profonda felicità nonostante tutto.

Ecco una riflessione video di approfondimento