#30Gennaio2021 GESÙ, LA BARCA, IL CUSCINO (Sabato 3a Tempo Ordinario)

Non è di certo uno yacht quello di cui ci parla il Vangelo dice distendersi su comodi cuscini. Ma una barca da lavoro, datata dell’epoca, senza grandi confort.
Eppure il testo sottolinea non solo che Gesù stesse sopra senza lavorare ma dormendo, ma che ci fosse anche un cuscino. Proprio comodo.
E come non pronunciare anche noi con Pietro “Signore non ti importa di noi?”.
Quante volte vorremo dire questa frase a Dio che sembra così addormentato ed impotente davanti alle tante negatività delle tempeste di oggi.
Il mare era simbolo del male. Un mare in tempesta è simbolo di un male che devasta, sventra, attira negli abissi.
Gesù dice “Taci, calmati” e dopo fu bonaccia. La tempesta lascia il posto al mare calmo, che sarà pure simbolo del male ma calmo non fa più tanta paura.
Gesù non ci toglie il male dalla vita, ce lo rende meno pauroso, meno opprimente. Sappiamo che con Lui sulla barca la navigazione è più sicura.
Con Lui sulla Barca come dice Lui, con i suoi tempi, i suoi interventi, non i nostri pieni di ansia.
Forse dovremmo anche noi riposarci un po’ come Lui, forse con Lui, nella preghiera.
Ecco il testo del Vangelo
Mc 4,35-41
In quel medesimo giorno, venuta la sera, Gesù disse ai suoi discepoli: «Passiamo all’altra riva». E, congedata la folla, lo presero con sé, così com’era, nella barca. C’erano anche altre barche con lui.
Ci fu una grande tempesta di vento e le onde si rovesciavano nella barca, tanto che ormai era piena. Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva. Allora lo svegliarono e gli dissero: «Maestro, non t’importa che siamo perduti?».
Si destò, minacciò il vento e disse al mare: «Taci, càlmati!». Il vento cessò e ci fu grande bonaccia. Poi disse loro: «Perché avete paura? Non avete ancora fede?».
E furono presi da grande timore e si dicevano l’un l’altro: «Chi è dunque costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono?».