#08Aprile2021 PAURA, FRAGILITA’, SPERANZA (Giovedì Ottava di Pasqua)

A cura di Massimiliano Arena

Paura, fragilità e speranza, sono le tre dinamiche su cui ci porta a riflettere il Vangelo di oggi.

Gesù è morto ed i discepoli (come abbiamo visto con quelli di Emmaus) sono pieni di dubbi e paure, le loro certezze e speranze sono crollate. Eppure ora lo vedono, Lui appare a loro, ma nonostante lo rivedono, nonostante Egli parla loro di pace, hanno paura.

Quanta paura abbiamo anche noi oggi, siamo cristiani, abbiamo Cristo nel cuore, lo preghiera, lodiamo, meditiamo. Eppure abbiamo paura nella quotidianità, nella storia che scriviamo ogni giorno in ogni cosa personale o pubblica.

Gesù per capire che è vicino, presente, vivo fa un gesto di profonda umanità: chiede da mangiare. Quanto è meraviglioso Gesù, si fa vicino alla nostra fragilità, mostra un bisogno umano fragile, quello di mangiare, per farci passare la paura e capire che Lui è con noi. In un solo gesto si scopre, denuda, fa vicino, non si vergogna della sua fragilità e nello stesso tempo ci consola, riempie di amore.

Solo cosi possiamo poi capire la Resurrezione, che è vera, solo cosi possiamo sentirci avvolti da Lui e capire che esiste la Speranza, esserne testimoni.

Grazie Gesù, sei meraviglioso! Ti fai fragile accanto a noi per dirci che ci ami e che ami le nostre fragilità. Ti mostri fragile e umano perchè noi accanto a Te possiamo non aver paura della nostra fragile umanità.

Aiutaci con te accanto a rileggere le nostre storie, la quotidianità delle nostre azioni, delle storie personali e delle vicende sociali. Non farci cedere mai a pensare che tutto è finito, ma che la Tua Resurrezione può aiutarci a leggerci, leggere la storia e andare avanti, costruire, ricostruire, progettare e riprogettare ancora.

Ecco il testo del Vangelo

Luca 24, 35-48

In quel tempo, [i due discepoli che erano ritornati da Èmmaus] narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.
Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma. Ma egli disse loro: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho». Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi.
Ma poiché per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?». Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro.
Poi disse: «Sono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi». Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture e disse loro: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni».

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