“QUANDO VUOI ESSERE FUOCO ED ALTRI NON TI COMPRENDONO” – Lc 12,49-57 -(2oma Temp. Ord./C)

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Gesù vuole il fuoco dell’Amore sulla terra. Quell’Amore capace di farci tutti umili fratelli verso gli altri, fratelli capaci di “servizio” di donazione, di messa a disposizione verso gli altri in nome di Gesù Amore. Vivere cosi spesso non sarà compreso, neppure dalle persone più vicine, creerà divisione. Questa divisione è già fuoco dell’Amore. Farsi spegnere questo fuoco per timore o per paura o peggio per vergogna è farsi spegnere dentro. Il fuoco diventa testimonianza stessa. Chi viene contro, chi accende la divisione se siamo noi vero fuoco di Amore prima o poi spegnere il fuoco della divisione per lasciarsi riscaldare anch’esso dall’Amore. Se non lo farà l’avremo fatto noi con loro, avremo accesso doppiamente il fuoco dell’Amore non lasciandoci svuotare da quello della divisione cedendo a compromessi.

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“PASSATO, PRESENTE, FUTURO: INDECISIONE E AMORE A DUELLO” – Lc9,51-62 (13ma Tempo Ordinario/C)RIFLESSIONE

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Essere cristiani è seguire un progetto di Amore che si attua nei miei. Tutti siamo chiamati a realizzare, nella nostra vocazione. Ma spesso abbiamo paura, ci lasciano rubare la libertà ed il coraggio da molte cose. Il futuro ci affascina ma le paure del passato e la difficoltà del presente ci legano. Siamo a mille ma poi ci spegniamo, poniamo condizioni calcolate. Gesù ci spinge a fidarci, avviarci, senza guardare indietro perchè la novità nel Suo Amore può stupirci oltre ciò che già conosciamo e calcoliamo. La Fede è Fiducia.

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“IL BACIO DI UNA PROSTITUTA DIVENTA SEGNO DI FEDE E DI AMORE PIENO”- Lc7, 36-8,3 (11ma Tempo Ordinario/C)

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Un corpo di donna da vivere con amore, usato e non amato. Nessun peccato non ha origine, nessuno nasce cattivo, tutto ha un motivo, spesso è il non essere amati. Lei lava i piedi di Gesù. Con le lacrime, simbolo del suo dolore di solitudine; con i capelli, simbolo della sua bellezza e vanità; con olio preziosi, forse comprato con i guadagni del suo corpo e donato a Gesù. Chi più pecca è più ferito e chi è più ferito più necessita di amore. Oggi riflettiamo su quanta tenerezza e amore abbiamo bisogno da Dio e su quanta ne dobbiamo donare sulle fragilità altrui anzichè giudicare e condannare. Il peccato si cura con l’amore e l’amore genera altro amore.

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“Solo con gli sguardi di amore si può guarire” (5a di Quaresima/Anno C)

eeeGiovanni 8, 1-11

Gesù andò al monte degli Ulivi.  All’alba tornò nel tempio, e tutto il popolo andò da lui; ed egli, sedutosi, li istruiva. Allora gli scribi e i farisei gli condussero una donna colta in adulterio; e, fattala stare in mezzo,  gli dissero: «Maestro, questa donna è stata colta in flagrante adulterio.  Or Mosè, nella legge, ci ha comandato di lapidare tali donne; tu che ne dici?» 

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“La felicità si gioca nella durata di un abbraccio” (4a di Quaresima/Anno C)

figlLuca, 15, 11-32
Disse ancora: «Un uomo aveva due figli.  Il più giovane di loro disse al padre: “Padre, dammi la parte dei beni che mi spetta”. Ed egli divise fra loro i beni. 

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“Per Dio non esiste la parola ormai” (3a Quaresima/Anno C)

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Fonte: Papa Boys

Luca 13, 1-9

In quello stesso tempo vennero alcuni a riferirgli il fatto dei Galilei il cui sangue Pilato aveva mescolato con i loro sacrifici.  Gesù rispose loro: «Pensate che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, perché hanno sofferto quelle cose?  No, vi dico; ma se non vi ravvedete, perirete tutti allo stesso modo.  O quei diciotto sui quali cadde la torre in Siloe e li uccise, pensate che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme?  No, vi dico; ma se non vi ravvedete, perirete tutti come loro».Disse anche questa parabola: «Un tale aveva un fico piantato nella sua vigna; andò a cercarvi del frutto e non ne trovò. Disse dunque al vignaiuolo: “Ecco, sono ormai tre anni che vengo a cercare frutto da questo fico, e non ne trovo; taglialo; perché sta lì a sfruttare il terreno?”Ma l’altro gli rispose: “Signore, lascialo ancora quest’anno; gli zapperò intorno e gli metterò del concime. Forse darà frutto in avvenire; se no, lo taglierai”».

 

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